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Il Chetbot di Elon Musk ha diffuso informazioni errate su Kamala Harris. Le autorità chiedono la sua correzione

Lunedì, in una lettera aperta, alti funzionari governativi degli Stati di Minnesota, Pennsylvania, Washington, Michigan e New Mexico hanno fatto appello al miliardario Elon Musk affinché “corregga” un chatbot chiamato Grok che utilizza l’intelligenza artificiale. Il chatbot ha diffuso informazioni errate sui social media in relazione alle elezioni presidenziali statunitensi.

Il contenuto della lettera si riferisce alla situazione creatasi dopo che il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è ritirato dalla campagna elettorale e ha appoggiato la sua compagna di corsa alla vicepresidenza Kamala Harris come candidata democratica. Poco dopo, Chetbot Grok ha falsamente riportato sulla rete X che Harris non aveva rispettato la scadenza per registrarsi come candidato in nove Stati dell’Unione americana.

I firmatari della lettera affermano che, in quanto rappresentanti di Stati i cui “uffici e 37 milioni di elettori sono stati recentemente colpiti dalle false informazioni” fornite da Platform X, esortano Musk a far apportare immediatamente delle modifiche all’assistente di ricerca di Grok per garantire che gli elettori abbiano informazioni corrette.

Suggeriscono che X indirizzi gli utenti di Grok al sito web CanIVote.org, politicamente apartitico, che contiene informazioni complete sul voto alle prossime elezioni.

Disponibile su Piattaforma X

X non ha ancora risposto alla richiesta di commento di Reuters sull’appello a Musk.

A marzo Musk ha dichiarato che Grok – un chatbot della startup xAI – sarebbe stato disponibile per tutti gli account premium sulla piattaforma X. Nonostante questa condizione, tuttavia, la suddetta disinformazione su Harris ha raggiunto milioni di utenti sui social media attraverso la condivisione.

Come ha ricordato la Reuters nel suo rapporto, le piattaforme di social media sono da anni sotto esame per la diffusione di disinformazione e teorie cospirative, comprese informazioni false sulle elezioni o sulle vaccinazioni. Anche a Washington cresce la preoccupazione che i contenuti generati dall’intelligenza artificiale possano fuorviare gli elettori statunitensi nelle elezioni presidenziali e congressuali di novembre.

I gruppi per i diritti civili ritengono che l’aumento dell’incitamento all’odio e della disinformazione sia il risultato delle restrizioni alla moderazione delle discussioni che si riscontrano sulla Rete X da quando Musk l’ha acquistata – ancora con il nome di Twitter – nel 2022.

Nel frattempo, lo stesso Musk è stato accusato di diffondere disinformazione, avendo espresso a luglio il proprio sostegno al candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump. La Reuters si è soffermata su Musk che ha affermato, ad esempio, senza prove, che “i democratici” stanno permettendo ai migranti di attraversare il confine nel sud degli Stati Uniti per poter votare alle elezioni federali, quando non hanno nemmeno i requisiti per farlo.

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