UN Massimo produrrà una miniserie documentaria sul caso del rapper Sean Combsnoto come P.Diddyche deve affrontare molteplici accuse di crimini gravi come estorsione e abuso sessuale, che possono portare all’ergastolo.
Su X, il vecchio Twitter, lo streaming ha condiviso maggiori dettagli sulla produzione, che uscirà il 1 febbraio. La miniserie documentaristica “Un resto di P. Diddy”promette di portare immagini inedite e resoconti esclusivi sulle accuse contro la star.
Nel settembre dello scorso anno, Netflix aveva anche annunciato che avrebbe realizzato un documentario sul caso e aveva addirittura menzionato il rapper 50 centesimi sarebbe coinvolto nella produzione della serie, che sarà diretta da Alessandria Stapleton (“Orgoglio”).
Combs è in prigione dal 17 settembre. Secondo l’accusa il rapper presumibilmente ha attirato le donne nel suo piano offrendo droghe, sostegno finanziario, relazioni romantiche o opportunità di carriera.
Quindi registrava le vittime in situazioni imbarazzanti, usando queste registrazioni come una forma di ricatto e, in alcune situazioni, usando armi per intimidirle. Scopri di più sulle tariffe.
Altre accuse si estendono anche all’impero commerciale di Combs, inclusa l’etichetta discografica Intrattenimento da cattivo ragazzo. Secondo le accuse, Sean avrebbe usato la sua influenza per farlo costringere le vittime e le lavoratrici del sesso a partecipare a eventi sessuali.
Nonostante le varie accuse, Combs si dichiara non colpevole. Il suo team legale ha chiesto la libertà su cauzione, ma è probabile che rimanga in custodia fino al processo. Se condannato, potrebbe affrontare l’ergastolo.
Il caso P. Diddy come non l’avete mai visto prima.
La miniserie documentaria The Fall of P. Diddy, con immagini inedite e resoconti esclusivi sulle accuse contro la star, sarà presentata in anteprima il 1° febbraio su Max e ID. #AQuedaDeDiddy pic.twitter.com/y4j6UNS80z
— Max Brasile (@StreamMaxBR) 14 gennaio 2025
Sean Combs, P. Diddy: comprendere il caso che coinvolge il rapper
*Con informazioni di Flávio Pinto, in collaborazione con la CNN