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Il candidato OAB-SP richiede la rimozione dei messaggi su WhatsApp – 12/11/2024 – Power


Attuale candidato alla presidenza della OAB-SPl’avvocato Leonardo Sica ha intentato causa contro l’art Facebook per rimuovere il contenuto in Whatsapp.

Sia l’app di messaggistica che il social network appartengono alla stessa azienda, Meta.

Sica chiede nell’azione che tutti i messaggi relativi ad una denuncia di polizia vengano rimossi violenza domestica 2010. E lo stesso vale per “qualsiasi contenuto” ad esso correlato che sia “potenzialmente diffamatorio e distorto”.

Quell’anno Sica, attuale vicepresidente dell’ente, fu accusato dall’allora moglie di averla aggredita nel corso di un processo di separazione. Ha presentato una denuncia alla polizia, ma il caso non è andato oltre.

Nel processo depositato questo lunedì (11), Sica chiede anche che sia vietata “la condivisione di messaggi con contenuto diffamatorio o non veritiero” a lui relativi nei gruppi e nelle chat private di WhatsApp. E che venga imposto “il blocco e la rimozione dei contenuti già condivisi”.

Richiede inoltre il conferimento dei dati necessari all’identificazione dei responsabili e chiede che il trattamento si svolga in segreto.

Contattato, il consulente del candidato ha dichiarato che non commenterà la questione “poiché si tratta di un processo che si svolge sotto segreto giudiziario”.

Nel rapporto si chiedeva anche se ci fosse una valutazione sulla fattibilità della richiesta, visto che le conversazioni su WhatsApp sono criptate. La tecnologia mira a garantire che nemmeno l’azienda stessa abbia accesso al contenuto dei messaggi, ma solo il mittente e il destinatario.

L’avvocato sostiene che attraverso WhatsApp vengono diffusi contenuti adulterati e diffamatori, con i dati personali suoi e dell’ex moglie.

Durante il processo vengono riprodotte le immagini dei messaggi WhatsApp che mescolano estratti da rapporto pubblicato in Foglio sull’argomento insieme ad altri contenuti e commenti aggiuntivi.

Il suddetto rapporto riportava che Sica aveva presentato una denuncia penale contro l’avvocato di uno dei partiti di opposizione alle elezioni, dopo aver menzionato l’accusa di violenza domestica.

In una nota sulla denuncia penale, Sica precisa che il tema è vecchio ed è già stato approfondito nelle elezioni del 2018 e del 2021 per la OAB-SP.

“Ancora una volta, i miei avversari cercano di riesumare questo punto già superato per ottenere vantaggi politico-elettorali, con l’unico obiettivo di manipolare lo scenario a proprio vantaggio. Per confrontare i miei avversari contro questo tentativo, l’unica risposta è cercare giustizia per difendere l’integrità di tutte le persone coinvolte”, ha dichiarato.

Nella causa intentata contro Facebook, sostiene che l’episodio relativo alla denuncia della polizia è stato riportato alla luce “in modo decontestualizzato e diffamatorio, al fine di generare incertezza sulla sua natura, onore e moralità”.

Dice anche che c’è l’intenzione di minare la sua candidatura alla presidenza della sezione di San Paolo dell’OAB.

“Questo bollettino riporta una discussione tra l’autore [Sica] e la sua ex moglie, avvenuto nel 2010, in cui ci fu un dissidio culminato in una denuncia alla polizia. Tuttavia, il caso è stato debitamente chiarito e non ha portato ad alcuna condanna penale”, si legge nel processo.

“L’attuale condivisione di queste informazioni, senza il giusto contesto, distorce la realtà, promuovendo un indebito giudizio sociale e offuscando l’onore e l’immagine dell’autore, e suggerisce che la stessa Folha de São Paulo avrebbe affermato che l’Autore non sarebbe ‘degno’ di essere presidente della OAB/SP”, aggiunge.

Il vicepresidente della sezione precisa inoltre che l’esposizione dei dati mette a rischio la sicurezza, l’onore e la reputazione sua e della ex moglie, incidendo non solo sulla loro vita privata, ma anche sui loro rapporti professionali e familiari.

UN Foglio Ha anche cercato su Facebook di commentare la richiesta dell’avvocato, ma non ha avuto risposta.



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