Il Canada accusa Google di monopolio nella pubblicità digitale e chiede una multa pari al 3% delle entrate globali
Il gigante della tecnologia ha negato le accuse, affermando che la concorrenza nel settore è intensa e che le sue pratiche non danneggiano il mercato
L’autorità canadese garante della concorrenza ha accusato l’ Google di utilizzare in modo abusivo le proprie piattaforme di compravendita di pubblicità digitale, con l’obiettivo di instaurare un monopolio. La denuncia formale richiede che il gigante tecnologico ceda due dei suoi principali servizi legati alla pubblicità e paghi una multa che potrebbe raggiungere il 3% delle sue entrate globali, che lo scorso anno hanno superato i 305 miliardi di dollari. Secondo il Bureau of Competition Policy canadese, le pratiche di Google garantiscono il mantenimento della sua posizione dominante nel mercato, rendendo difficile per le altre società competere in modo equo. L’autorità sostiene che la società detiene una quota del 90% del mercato degli ad server per gli editori e una quota del 70% delle reti pubblicitarie, con conseguenti costi pubblicitari più elevati.
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In risposta alle accuse, Google ha negato le accuse, affermando che la concorrenza nel settore è intensa e che le sue pratiche non danneggiano il mercato. L’azienda sostiene che le sue azioni sono vantaggiose per gli inserzionisti e gli editori, promuovendo un ambiente competitivo. Noi U.S.A.la situazione è simile, con il Dipartimento di Giustizia e diversi stati che hanno citato in giudizio Google per il presunto mantenimento di un monopolio illegale sulla pubblicità online. Un giudice ha già riconosciuto la posizione monopolistica della società e nella prossima primavera è previsto il processo sulle misure da adottare.
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
Pubblicato da Fernando Dias