In un’intervista con CNN questa domenica (12), lo scienziato Carlos Nobre, considerato uno dei più grandi climatologi del pianeta, ha parlato del potenziale del Brasile di diventare il primo paese con grandi emissioni ad eliminare le sue emissioni di gas serra. Secondo l’esperto, il Paese dispone di condizioni uniche per raggiungere questo obiettivo entro il 2050.
Nobre ha sottolineato l’urgenza globale di ridurre le emissioni, avvertendo che se le temperature non scenderanno entro il 2025 o il 2026, il mondo quasi certamente raggiungerà un riscaldamento di 1,5°C.
Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), l’anno 2024 è passato alla storia come l’anno più caldo mai registrato, con una temperatura media globale in aumento di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali dalla fine del 19° secolo. Questo traguardo ha superato il limite considerato sicuro per mantenere la stabilità del pianeta Terra, secondo lo scienziato.
“Guardiamo il mondo con enorme preoccupazione. Dovremo davvero ridurre le emissioni dei “jet”. Come ho detto, non possiamo andare oltre il 2040 per portare le emissioni nette a zero”, ha affermato il climatologo.
Sfide globali e finanziamenti
Carlos Nobre ha espresso preoccupazione per lo scenario internazionale, citando i negoziati alla COP29 in Azerbaigian, dove i paesi in via di sviluppo, compreso il Brasile, hanno richiesto 1,3 trilioni di dollari per l’adattamento e la transizione energetica, ma hanno approvato solo 300 miliardi di dollari. “Il valore è molto al di sotto del necessario”, ha avvertito.
Vantaggio brasiliano nella riduzione delle emissioni
Secondo il climatologo, a differenza di altri grandi emettitori come Cina, Stati Uniti e paesi europei, “dove la combustione di combustibili fossili è la principale fonte di emissioni, in Brasile, il 75% delle emissioni nel 2022 erano legate all’uso del suolo”. Di questo totale, secondo lo scienziato, “il 50% è dovuto alla deforestazione, soprattutto in Amazzonia e Cerrado, e il 25% all’agricoltura”, ha spiegato.
Il climatologo ha sottolineato che, con l’impegno del governo brasiliano a eliminare la deforestazione entro il 2030 e ad attuare una rapida transizione energetica, il Paese ha il potenziale per essere un pioniere globale nella riduzione delle emissioni.
“Il Brasile, poiché ha l’obiettivo di zero deforestazione entro il 2030, in tutti i biomi, e il ministro Marina Silva [do Meio Ambiente e Mudança do Clima] È stato molto vero quando si è detto che si tratta di azzerare tutta la deforestazione, non di questa questione tra deforestazione legale e illegale, si tratta di azzerare tutta la deforestazione”, ha sottolineato.