Il Brasile paragona la crisi in Mozambico a quella in Venezuela – 28/12/2024 – Panel
O Itamaraty valuta che la crisi in Mozambico È già paragonabile a quello sperimentato dal Venezuela.
Il Paese africano, ex colonia portoghese, è da due mesi teatro di proteste dell’opposizione, che hanno già provocato la morte di oltre 250 persone. A scatenare le manifestazioni è stata la vittoria nelle elezioni presidenziali di ottobre del candidato governativo Daniel Chapo, contestate dal leader dell’opposizione Venâncio Mondlane.
Secondo una fonte diplomatica che monitora la situazione, ci sono chiari segnali di frode nel trionfo dichiarato del Chapo, del Frelimo, il partito che governa Mozambico dall’indipendenza nel 1975.
Il corpo elettorale, dominato dal governo, gli ha dato il 65% dei voti contro il 24% di Mondlane, un carismatico politico evangelico che mobilita soprattutto la parte più giovane della popolazione.
Il Brasile finora non ha riconosciuto chiaramente la vittoria del Chapo e ha espresso preoccupazione per l’aumento della violenza. Si teme soprattutto una nuova ondata di proteste nel giorno dell’insediamento del nuovo presidente, previsto per il 15 gennaio.
Il paragone con il Venezuela, dove a luglio il dittatore Nicolás Maduro ha vinto un’elezione considerata fraudolenta da gran parte della comunità internazionale, è dovuto a diversi fattori.
Oltre alle irregolarità elettorali, il Frelimo ha perseguitato gli oppositori e represso i manifestanti con la violenza, simile a quanto fa il partito venezuelano. Lo stesso Mondlane è in esilio in un Paese sconosciuto, da dove continua a incoraggiare i suoi sostenitori a scendere in piazza attraverso i social media.
Un altro parallelo è il fatto che il Frelimo è originariamente un partito marxista, con il quale il PT e la sinistra brasiliana hanno rapporti storici ed emotivi.
Al momento, la strategia di Diplomazia brasiliana Significa agire dietro le quinte, senza l’atteggiamento di esplicita disapprovazione come quello adottato nel caso del Venezuela, dove il presidente Lula ha addirittura indetto nuove elezioni.
La valutazione è che non ci sono in questo momento le condizioni materiali e politiche per ripetere il voto nel Paese africano.
Una strada possibile è quella di fare pressione su Chapo e Mondlane affinché formino un governo di coalizione di transizione, durante il quale verrebbero apportate riforme istituzionali ai sistemi elettorali e politici. Il Brasile è disposto ad aiutare con competenze in questi campi.
Grazie ai legami storici, culturali ed economici con il Mozambico, il Brasile ritiene di poter svolgere un ruolo importante nel contribuire a risolvere la crisi del Paese di 34 milioni di abitanti.
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