Le proiezioni dell’Istituto fiscale indipendente (IFI) del Senato indicano che, nel 2033, il debito lordo potrebbe superare il 100% del PIL
Il rapporto di dicembre dell’Istituto fiscale indipendente (IFI) del Senato ha messo in luce l’urgente necessità per il Brasile di raggiungere un avanzo primario pari al 2,4% annuo. Questo obiettivo è cruciale per stabilizzare il debito pubblico del Paese. Altrimenti, le proiezioni indicano che, nel 2033, il debito lordo potrebbe superare il 100% del PIL PIL (Prodotto interno lordo). L’IFI ha avvertito che, se le condizioni attuali persistono, il debito lordo del governo dovrebbe chiudere il 2024 al 78,3% del PIL, con un possibile aumento all’86,3% entro la fine dell’anno. Governo Lula. La situazione peggiora ulteriormente nelle previsioni per il 2034, quando il debito potrebbe raggiungere il 116,3% del Pil.
Il rapporto delinea inoltre uno scenario economico con una crescita del PIL del 2,2% e un tasso di interesse reale del 5% nel medio termine. Tuttavia, l’IFI esprime preoccupazione per le entrate previste dal governo per il 2025, che sono sovrastimate di circa 72 miliardi di R$. Si prevede invece che la spesa primaria rimanga tra il 19% e il 19,5% del PIL fino al 2034. Marcos Pestana, direttore esecutivo dell’IFI, ha sottolineato che le proiezioni attuali riflettono un deterioramento delle aspettative degli investitori riguardo alla solidità fiscale del paese.
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Nonostante le preoccupazioni sollevate, il rapporto non manca di riconoscere progressi significativi, come la riforma fiscale e l’accordo tra Mercosur e Unione Europea. Questi sviluppi sono considerati passi positivi verso una maggiore stabilità economica. Tuttavia, l’IFI sottolinea che la necessità di aggiustamenti fiscali rimane fondamentale per evitare uno scenario di debito insostenibile.
*Con informazioni di Aline Beckett
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale