Il Brasile dovrebbe crescere del 3,7% nel 2024 e rallentare nel 2025, sottolinea il FMI
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede che l’economia brasiliana crescerà del 3,7% nel 2024, per rallentare al 2,2% nel 2025, secondo un rapporto aggiornato Prospettive economiche mondialipubblicato questo venerdì (17). La stima segue una tendenza globale di rallentamento economico nei prossimi anni.
Le proiezioni del FMI sono in linea con quelle della Banca Mondiale, che calcola per il Brasile una crescita del 3,2% nel 2024 e del 2,2% nel 2025. Tra i fattori che spiegano lo scenario, il FMI cita la politica monetaria restrittiva del Paese e l’aspettativa che l’inflazione rimarrà vicina al limite superiore dell’obiettivo della Banca Centrale nel 2025.
Il rapporto sottolinea che il ciclo di crescita economica osservato dopo la fine della pandemia di Covid-19, trainato dalla ripresa dell’attività e dall’elevata inflazione, sta volgendo al termine. Il nuovo ciclo economico dovrebbe essere caratterizzato da ritmi di espansione inferiori a quelli medi registrati nel periodo pre-pandemia (2000-2019).
Scenario globale
A livello globale, il FMI prevede una crescita economica del 3,2% nel 2024 e del 3,3% nel 2025, al di sotto della media del 3,7% osservata prima della pandemia. L’entità mette in guardia dall’impatto delle politiche protezionistiche, delle nuove tariffe commerciali e della riduzione degli investimenti, che potrebbero peggiorare i problemi nelle catene di approvvigionamento globali.
Ciononostante, il rapporto evidenzia segnali positivi, come la convergenza dell’inflazione verso gli obiettivi fissati dalle banche centrali, che apre lo spazio per un allentamento delle politiche monetarie in diversi paesi. Tuttavia, il FMI avverte che le interruzioni nel processo di disinflazione potrebbero ostacolare questa transizione, con possibili impatti sulla sostenibilità fiscale e sulla stabilità finanziaria globale.
“Le interruzioni generate dalla politica nel processo di disinflazione in corso potrebbero ostacolare la transizione verso un allentamento della politica monetaria, con implicazioni per la sostenibilità fiscale e la stabilità finanziaria”, afferma il documento. L’istituzione raccomanda ai paesi di affrontare i rischi dello scenario globale portando avanti riforme strutturali e rafforzando le proprie riserve finanziarie.