Lone Star arriva a quota 73 punti, tre in più dell’Alviverde, che dovrà vincere le due finali e sperare ancora una volta negli inciampi del rivale
Nella prima finale di Campionato brasilianoo Palme ha giocato un calcio pessimo e ha dato ragione a John Textor, che aveva detto che il Botafogo gli piace giocare all’Allianz Parque. A suo agio sul campo dei rivali, la squadra di Rio ha dimostrato calma e intelligenza per dominare l’avversario, vincere con autorità, 3-1, e avvicinarsi al titolo. Gregore, Savarino e Adryelson hanno segnato e hanno imposto una sconfitta vergognosa alla squadra di San Paolo. La clamorosa vittoria ha riportato in vantaggio il Botafogo, ora con 73 punti, tre in più del Palmeiras, che dovrà vincere le due partite finali e sperare ancora una volta negli inciampi del rivale per avere la possibilità di vincere il terzo campionato brasiliano I suoi tifosi, erano prevedibili, frettolosi, impazienti, inetti e sentivano la pressione di una grande partita, cosa che non accadeva con la sua componente, che giocava nell’arena del Palmeiras come se fosse a Rio.
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Ancora una volta fiducioso, il Botafogo ha ragionevoli possibilità di festeggiare due titoli questo mese. Sabato, a Buenos Aires, si giocherà la finale della Libertadores contro l’Atlético Mineiro. Per il Palmeiras lo scenario che si è presentato nel primo tempo è stato disastroso. Ha creato anche più che nelle ultime due partite, ma è stato ancora una volta inefficiente ed è caduto nella trappola del Botafogo, che si è difeso abbastanza bene e ha segnato la prima volta che è andato in attacco. Era del centrocampista Gregore, che completava un’azione provata partita da un calcio d’angolo. Marcos Rocha è stato espulso dopo aver colpito in faccia Igor Jesus. Con un altro, il Botafogo ha segnato il secondo gol nel minuto successivo al rosso. Savarino, completamente libero, ha giocato sull’uscita di Weverton e ha trasformato l’Allianz Parque in una scia. In silenzio, più di 30mila abitanti di Palmeiras sono rimasti indignati da ciò che hanno visto. Successivamente, una parte della folla ha gridato “asino” ad Abel Ferreira. Il coro è stato soffocato dalla maggioranza, ma il messaggio è rimasto: l’allenatore portoghese non è più intoccabile.
*Con informazioni fornite da Estadão Conteúdo
Pubblicato da Sarah Paula