Il Barcellona si trova in difficoltà contro il Parigi | Pallacanestro | Sport
La velocità di Parigi e le individualità di TJ Shorts sono riusciti a sconfiggere il Barça (87-103), per una giornata fatiscente in difesa e costruzione, priva di idee in attacco, lontana dalla versione del leader dell’Eurolega che ha perso venerdì a nelle mani del Fenerbahçe. Curiosamente, il Barça ha avuto un esordiente nella competizione (arrivò dopo aver vinto l’Eurocup l’anno precedente) ma non un Cenerentola perché lotta per le posizioni spareggioun rivale che può vantarsi di correre più di chiunque altro e di esprimersi con gusto e bravura da periferia – al punto da stabilire il record di tiri più tiri (52) in una partita di Eurolega contro l’Alba Berlino -, elettrico e con transizioni veloci . Un basket molto NBA che viene diretto dalla panchina da qualcuno conosciuto nell’ACB come Tiago Splitter, ex giocatore di Baskonia, Basket Bilbao e Tau prima di fare il Americhe. E con quello e TJ Shorts, oltre alle triple di Hifi e Lo, è bastato per far deragliare il Barça.
La squadra del Barça è partita con un po’ di sonnolenza, visto che dal salto mancato iniziale è passata a una schiacciata contro che è diventata in un batter d’occhio tre, oltre a un paio di layup, difesa sulla terra battuta e il rivale come Pedro per casa sua e in cucina . Un pasticcio a cui si sono aggiunte diverse sconfitte e tiri con un occhio solo; un inizio che ha gonfiato le vene di Peñarroya perché mancavano due delle sue caratteristiche distintive: intensità in ritirata e in fase difensiva, transizioni veloci con passaggi diligenti e precisi. E né l’uno né l’altro. Satoransky, che ha mostrato carattere, ha posto la prima pietra per ribellarsi, e Parra, che ad ogni partita è sempre più maturo e tagliente – il tecnico lo ha premiato con il quintetto titolare -, lo ha sostenuto. Ma non c’era tutía perché era il quarto delle mani di burro e dei passaggi storti, poiché si contavano fino a sette sconfitte. Così Paris, trascinato dall’elettrico e favoloso TJ Shorts, ha screditato il tentativo, riuscendo a chiudere il prologo con un comodo vantaggio (18-31).
Il Barça non sembra risollevarsi, perso in attacco e punito in difesa. Ma è stato proprio questo ad attivare il bottone turbo del Barça, visto che una tecnica segnalata ad Abrines e una personale di Satoransky in attacco hanno fatto esplodere i tifosi: “Quanto sei cattivo, arbitro, quanto sei cattivo!”, ha intonato il padiglione – e accese i lettori. Punter, generoso nella sua costruzione, ha messo la zampa fuori dalla porta, Satoransky ha continuato a insistere affinché la squadra non si sfasciasse e Parker, che l’anno scorso sembrava essere sul legno duro come a un barbecue in Massachusetts e che ora nobilita la sua basket di carati dalla spiccata competitività, ha firmato due triple seguito da altrettante da Abrines. Con tutti applauditi dal Palau che urlava, si è creato un cocktail che ha reso finalmente indigesto Parigi, già in ritardo all’intervallo (48-45). Era un miraggio.
Eccezionale per velocità e intelligenza con il pallone arancione tra le mani, TJ Shorts – americano che gioca nella Macedonia del Nord – ha continuato il suo lavoro anche nella ripresa, un diavolo di finte, assist e punti, un playmaker che valeva quasi cinque. Ma di fronte all’individualità rivale, il Barça ha cercato di espandere la squadra. Ora Juan Núñez con qualche lay-up e una tripla, ora Vesely con il suo famoso tiro dalla media distanza, ora Parra dalla periferia, ora Hernangómez a rivendicare il suo ruolo in squadra e sotto canestro… Non basta, in ogni caso , per offuscare un avversario che non si stancava mai di correre, Shorts al comando e Hifi e Lo come veri cecchini dalla periferia. Chof, Chof, Chofe all’ultimo capitolo con tutto da decidere (70-73).
È successo allora che il Barça impallidiva lì, cortocircuito in un brutto momento, di nuovo senza idee in attacco, incapace di scontare i rivali nelle penetrazioni o di armare le armi in tempo, fallimento dopo fallimento, schiaffo dopo schiaffo. Come distributore, ovviamente, TJ Shorts, che ha chiuso con 24 punti, ottimamente accompagnato dai lanciatori esterni, Ward, Outtara, Hifi e Lo. Molti guai per il Barça, che ha trovato solo litigi con Parker perché Punter non aveva avuto la meglio. E perché, ovviamente, nessuno riusciva a catturare TJ Shorts.