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Il Barcellona perde naturalezza senza ali e squilibrio senza Lamine | Calcio | Sport



L’identità calcistica del Barça è segnata nei tempi moderni dalla figura del centrocampista e degli esterni, soprattutto dopo l’arrivo di Cruyff. El Flaco ha schierato Milla come centrocampista centrale al suo debutto e ha finito per mettere Lineker sul lato destro in modo che Julio Salinas potesse agire sul punto dell’attacco. All’attaccante inglese la fascia non è mai piaciuta, né piaceva a Rivaldo ai tempi di Van Gaal, mentre era un luogo di passaggio per Messi quando già c’era Guardiola e il luogo da cui Ronaldinho abbagliava ai tempi di Rijkaard e non solo, Neymar con Luis Enrico. Il giocatore che ora fa la differenza rispetto alla fascia destra a 17 anni è Lamine Yamal mentre Flick ha optato per Casadó come centrocampista dopo l’infortunio di Marc Bernal.

Lamine è infortunato alla caviglia destra e il Barcellona dovrà affrontare l’Atlético in una partita decisiva senza ali se si tiene conto che Raphinha è un esterno di riserva, proprio come lo erano alcuni stranieri del Barça. L’assenza dell’attaccante della nazionale spagnola è particolarmente significativa perché, quando non è in campo, il Barcellona non ha vinto nessuna delle quattro partite in gioco (tre sconfitte e un pareggio) e ha invece totalizzato 12 vittorie su 14 (un pareggio e un pareggio). e perdendo contro il Leganés) quando partecipò alla partita di campionato. “Lamine è differenziale, genera molto, attira uno o due rivali, crea più lacune e spazi”, afferma Iñigo Martínez. Ferran Torres aggiunge: “È decisivo”. E Pedri conclude: “Ci dà tanto”.

Le statistiche assicurano che Lamine è il giocatore che regala più assist in campionato (9), secondo i dati Opta. Anche quello che tenta più dribbling (112), davanti a Nico Williams (92), Vinicius (92) e Mbappé (90), e quello che li completa di più con 51, otto in più di Lukébakio (43), 12 di Vinicius (39) e 14 di Mbappé (37). Ed è in testa alla percentuale di dribbling tentati a partita con il 7% contro il 6,57% di Vinicius, il 6,31% di Nico Williams e il 6% di Mbappé. I record di Lamine vengono confrontati solo nei cinque maggiori campionati europei con quelli di Kudus (West Ham) e Saka (Arsenal). Flick non riesce a trovare una soluzione alla sconfitta di Lamine dopo aver provato Fermín, Ferran, Olmo e Pablo Torre e, a seconda delle circostanze, passando a Raphinha.

In assenza di un allenamento di attivazione questo sabato, l’intenzione dell’allenatore sembra essere quella di rinunciare inizialmente a Olmo, dare a Gavi il posto da titolare a centrocampo e schierare Raphinha, Lewandowski e Fermín in attacco. Una formula che si traduce ancora di più nella mancanza di esterne o giocatori in grado di agire su entrambi i fronti dell’attacco del Barça se si tiene conto che Ferran e Ansu Fati compaiono in rosa e che inizialmente apparirebbero come sostituti contro l’Atlético. Le ultime due partite, terminate con due sconfitte contro Las Palmas e Leganés, hanno messo in difficoltà il Barça ad attaccare una difesa chiusa e a generare occasioni anche a Montjüic.

Ai blaugrana piace pressare e correre, rubare palla e lanciare la linea del fuorigioco, agire come un tutt’uno, virtù che scompaiono quando l’avversario non dà loro spazio o pressa sulla linea di demarcazione, molto attento alla propria area e ai cambi di orientamento e tiri in diagonale dalle fasce per sorprendere i difensori del Barcellona. La squadra di Flick non ha saputo aprire il campo, né crossare, né favorire arrivi dalla seconda linea o tiri di uno o due attaccanti, prestando eccessiva attenzione al gioco interno di Casadó, Pedri e Olmo. Né i terzini, e soprattutto Balde, hanno aiutato a difendere, ad approfondire o a caricare l’area per creare opportunità per Lewandowski o Pau Víctor.

L’intervento di Flick si presenta come fondamentale per rilanciare una squadra che ha totalizzato solo cinque punti nelle ultime 18 e ha permesso all’Atlético di sottrarne 10 all’undicesima giornata di campionato. Il calcio finora organizzato dal tecnico tedesco ha valorizzato ulteriormente la verticalità e, d’altro canto, ha dovuto adeguarsi a un roster ridotto, senza nessun esterno oltre a Lamine. Questo spiega perché il club del Barça ha provato a ingaggiare Nico Williams in estate. La mancanza di soldi e la decisione dell’attaccante di restare all’Athletic hanno reso l’accordo impossibile e hanno portato all’inserimento di Olmo, centrocampista offensivo che ha avuto un esordio esplosivo per poi peggiorare nelle sue prestazioni fisiche dopo l’infortunio patito a Girona.

“Vince la squadra che commette meno errori”, ha riassunto Flick, che prevede “una grande partita” contro l’Atlético dopo aver concesso ai suoi giocatori due giorni di riposo per recuperare l’intensità persa all’inizio quando gli estremi non sono stati riparati e ha sublimato Lamine .



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