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Il 45% dei casi di demenza può essere prevenuto o ritardato

Il 31 luglio 2024, la Lancet Standing Commission on Dementia Prevention, Intervention and Care ha pubblicato i risultati del suo rapporto 2024, evidenziando le opportunità di riduzione del rischio di demenza e di prevenzione attraverso la riflessione sui fattori di rischio modificabili della demenza.

I risultati del rapporto sono stati pubblicati per la prima volta in una sessione speciale dell’Alzheimer’s Association International Conference (AAIC), attualmente in corso a Philadelphia, negli Stati Uniti.

Sin dalla sua istituzione nel 2017, la Commissione per la prevenzione, l’intervento e la cura della demenza ha cercato di riunire le prove sui fattori di rischio potenzialmente modificabili per la demenza attraverso un’analisi triangolata di una serie di meta-analisi e studi di intervento.

Il rapporto 2024 ha ribadito la necessità di concentrare gli sforzi per ridurre il rischio di demenza lungo tutto l’arco della vita, affrontando i fattori di rischio per la demenza identificati nel 2020, quali: mancanza di accesso all’istruzione, rischio di perdita dell’udito, pressione alta, sovrappeso, depressione, mancanza di attività fisica, consumo smodato di alcol, lesioni cerebrali traumatiche, inquinamento atmosferico, isolamento sociale.

Il nuovo rapporto aggiunge due nuovi fattori di rischio all’elenco dei fattori di rischio modificabili per la demenza. Il primo è il colesterolo LDL nelle persone di mezza età. Questo si basa sui nuovi risultati di grandi studi di coorte che hanno coinvolto più di 1 milione di partecipanti e su una meta-analisi di 27 studi condotta da Mendel. Il secondo fattore di rischio modificabile identificato nel nuovo rapporto è la perdita della vista non trattata in tarda età. Questa decisione si basa sui risultati di due grandi meta-analisi.

Secondo le stime aggiornate, il 45% dei futuri casi di demenza potrebbe essere prevenuto o ritardato se tutti i 14 fattori di rischio fossero eliminati. Livelli elevati di colesterolo LDL nella mezza età e la perdita della vista non trattata in tarda età aumentano il rischio di demenza rispettivamente del 7 e del 2%.

Link al rapporto della Commissione Lancet pubblicato il 31 luglio 2024:

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