Secondo la donna, entrambi hanno firmato la promessa di non lasciare il Paese e di non comunicare con le persone citate.
“Confermiamo che, su decisione del procuratore incaricato delle indagini preliminari, al signor Navickas sono state imposte diverse misure cautelari: un deposito in contanti di 100.000 euro e l’obbligo scritto di non lasciare il Paese e di non comunicare con le persone citate.
Misure cautelari simili (con una cauzione di importo inferiore – 50 mila euro) sono state imposte a I. Trinkūnaitė”, ha dichiarato alla BNS Elena Martinonienė, rappresentante della Procura Generale.
Giovedì, il complice di Trinkūnaitė, Vilhelm German, già in carcere per altri reati, è stato posto in custodia cautelare per due mesi. Diversi altri sospetti hanno ricevuto precauzioni più leggere dopo la loro detenzione.
Secondo le forze dell’ordine, nell’ambito dell’indagine sono state incriminate in totale sette persone, ma il numero dei sospetti potrebbe crescere. Non sono stati presentati sospetti contro persone giuridiche o funzionari pubblici.
Il Financial Crimes Investigation Service (FICIS) ha riferito che un’indagine su larga scala suggerisce che potrebbero essere stati riciclati oltre 17 milioni di euro e che potrebbero essere state pagate tangenti per un ammontare di 100.000 euro.
Artūras Urbelis, procuratore capo del Dipartimento di Investigazione sul Crimine Organizzato e la Corruzione della Procura Generale, ha dichiarato venerdì che i reati contro la proprietà includono l’appropriazione indebita, il furto e la frode su larga scala, mentre i reati di corruzione includono la corruzione, le tangenti e il riciclaggio di denaro.
Secondo il procuratore, si sta indagando anche su un’associazione criminale.