Ibovespa si gira e sale dell’1,06%, sfiorando i 129,6mila punti
In dieci minuti la Borsa ha accumulato un movimento di 3.108,91 punti; nella settimana accumula ora un guadagno del 2,90% e nel mese sale del 3,12% – nell’anno perde ancora il 3,42%.
Questo pomeriggio, tra le 16:27 e le 16:37, si è verificata un’inversione di tendenza Ibovespa negativo e lo ha posizionato al massimo della giornata, a 130.898,89 punti, il livello intraday più alto dal 7 novembre – e accumulando una variazione di 3.108,91 punti in quei dieci minuti. Alle 16,27, l’editorialista Mônica Bergamo, della Folha de S. Paulo, ha annunciato che il presidente Lula si sottoporrà a una nuova procedura per bloccare il flusso sanguigno in una regione del cervello e ridurre al minimo il rischio di un’altra emorragia. Il dollaro, che è rimasto appena sopra R$6, è sceso a R$5,9537 al minimo giornaliero e ha chiuso in ribasso dell’1,53%, a R$5,9557.
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“Non è che il mercato tifi contro la salute del presidente o di chiunque altro. Ma riflette, nei prezzi degli asset, ciò che fa il governo. C’era molta insoddisfazione per il pacchetto fiscale e l’esenzione IR per redditi mensili fino a 5mila. C’è ancora molta preoccupazione sull’andamento dei conti pubblici”, dice un professionista del mercato. E, senza speculare sulla salute del presidente, se il vicepresidente Geraldo Alckmin ricoprisse un ruolo più importante, potrebbe rafforzare ciò che piace al mercato nella squadra economica, che ha subito una sconfitta negli scontri con l’ala politica del governo, tra cui nella recente formattazione del pacchetto, sottolinea l’osservatore.
Fino ad allora, la giornata era stata di parziale correzione a Vale – con un calo fino ad allora superiore al 2% – dopo il balzo del 5% dell’altro ieri, e l’Ibovespa non è riuscita a prolungare, oggi, la serie di recupero per la terza sessione, favorito anche relativamente dal moderato arretramento del tasso di cambio e della curva DI, con l’eccezione, ancora una volta, della scadenza breve di gennaio 2025, tendenza al rialzo come ieri. Così, tornato martedì sotto quota 128mila, l’Ibovespa è convergeto a 127mila, e vi è rimasto fino alle 16,27 quando è arrivata la pubblicazione dell’editorialista della Folha de S. Paulo.
In chiusura, l’Ibovespa ha segnato un rialzo più discreto, dell’1,06%, senza riuscire a sostenere il livello di 130mila a fine giornata, a 129.593,31 punti, come ieri, al livello di chiusura più alto dal 26 novembre. Il livello dei 130.000 non si vedeva chiudere dal 6 novembre, allora a 130.340,92 punti. Nel tardo pomeriggio, il dottor Roberto Kalil ha illustrato nel dettaglio l’intervento “semplice e non chirurgico” che verrà eseguito domani al presidente Luiz Inácio Lula da Silva, come “complemento a basso rischio” già previsto dal l’intervento chirurgico iniziale.
Con un fatturato rafforzato a 29,2 miliardi di R$ nella seduta, l’indice ha oscillato da 127.361,90 a 130.898,89 punti, dal picco pomeridiano, lasciando l’apertura a 128.228,49. Nella settimana accumula ora un guadagno del 2,90%, nel mese sale del 3,12% e nell’anno perde ancora il 3,42%. Oltre a Vale, la seduta è stata negativa anche per Petrobras, che ha chiuso in rialzo dello 0,71% in ON e dell’1,00% in PN – entrambi in ribasso fino alla notizia di Lula. La giornata è stata contrastata per le azioni delle grandi banche, che sono salite in linea con la stessa notizia, con un rialzo del 2,13% per BB ON; dello 0,97% per Itaú PN e del 2% circa per il titolo Bradesco (ON +2,30%, PN +1,76%)
A vincere l’Ibovespa sono Totvs (+7,37%), Petz (+6,34%) e Hapvida (+5,95%). Sul versante opposto Ambev (-3,29%), Vale (-1,56%) e Azul (-1,55%).
*Con informazioni fornite da Estadão Conteúdo
Pubblicato da Fernando Dias