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I tagli al bilancio sono ancora insufficienti, avverte l’IFI



Il blocco aggiuntivo di 6 miliardi di R$ nel Bilancio 2024, annunciato dal governo venerdì sera (22), è ancora insufficiente a garantire il pieno rispetto delle norme fiscali quest’anno.

Con l’aumento, il volume totale delle risorse congelate è passato da 13,3 miliardi di R$ a 19,3 miliardi di R$. Tuttavia, l’Istituto fiscale indipendente (IFI), collegato al Senato federale, sottolinea che sarebbero necessari tagli di oltre 40 miliardi di R$ per soddisfare i requisiti legali.

L’escalation della spesa per la previdenza sociale ha portato i ministeri della Pianificazione, del Bilancio e delle Finanze a presentare un rapporto rivisto al Congresso nazionale, che include aggiustamenti superiori ai 5 miliardi di R$ rilasciati giovedì scorso (21) dal ministro delle Finanze, Fernando Haddad.

D’altro canto, secondo l’IFI, negli ultimi due mesi del 2024 sarebbe necessario uno sforzo di 42,3 miliardi di R$ per eliminare il deficit primario – il risultato delle spese meno entrate, trascurando gli interessi sul debito pubblico.

Se il governo scegliesse di utilizzare il margine di tolleranza previsto dal quadro fiscale, la necessità di aggiustamenti scenderebbe a 13,6 miliardi di R$. Questa analisi è stata presentata in Rapporto sul monitoraggio fiscale (RAF) di novembre, pubblicato giovedì scorso (21). Tra le misure suggerite dall’IFI per raggiungere gli obiettivi fiscali figurano la riduzione dell’esecuzione degli emendamenti parlamentari, l’aumento del trasferimento dei dividendi e dei risultati delle società statali, oltre a nuove previsioni di spesa.

Il pagamento delle modifiche può svolgere un ruolo decisivo nel rispetto della normativa fiscale

Marcus Pestana, direttore esecutivo dell’IFI, ritiene che i 13,6 miliardi di R$ possano essere raggiunti con maggiore efficienza attraverso le misure previste dalla legge di bilancio, una riscossione superiore al previsto o con compensazioni create tramite sgravi fiscali sui salari. Inoltre, potrebbe contribuire il mancato pagamento di parte degli emendamenti parlamentari autorizzati per il 2024.

Giovedì (21), il Congresso ha concluso la votazione sul disegno di legge complementare (PLP) 175/2024, che regola le regole di trasparenza, esecuzione e ostacoli agli emendamenti parlamentari. Il progetto, che è andato all’approvazione presidenziale, cerca di risolvere l’impasse riguardante le singole modifiche obbligatorie, comprese le cosiddette Emendamenti Pixclassificato come trasferimento speciale.

Questi emendamenti sono bloccati da una decisione del Ministro Flávio Dino, del Tribunale Supremo Federale (STF), che ha condizionato lo sblocco delle risorse alla definizione di regole più severe in materia di tracciabilità, controllo sociale, trasparenza e impedimenti.

Secondo l’IFI, fino a ottobre sono stati eseguiti emendamenti parlamentari per 28,4 miliardi di R$, su un totale di 45,3 miliardi di R$ autorizzati per l’anno. Tale importo comprende gli importi dovuti degli anni precedenti. Rimangono 16,9 miliardi di R$ che potrebbero ancora essere eseguiti, ma sono sospesi dalla decisione della STF. Con l’anno fiscale che terminerà tra due mesi, questo blocco potrebbe rendere più semplice il raggiungimento dell’obiettivo di risultato primario del 2024.

Nei prossimi anni il rischio di perdite fiscali sarà ancora maggiore, avverte il rapporto

L’IFI avverte che i prossimi anni presenteranno maggiori difficoltà nel pareggio dei conti pubblici. Secondo l’istituzione, le decisioni prese durante la transizione governativa e nel primo anno dell’attuale amministrazione hanno aumentato significativamente le sfide fiscali. Queste scelte, sommate all’aumento delle spese obbligatorie, accrescono la complessità del raggiungimento di un equilibrio sostenibile delle finanze pubbliche.



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