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I sindacalisti promettono una dura resistenza alla chiusura degli impianti Volkswagen

L’amministratore delegato del gruppo automobilistico tedesco Volkswagen (VW), Oliver Blume, si aspetta che i sindacati presentino proposte su come tagliare i costi e recuperare il ritardo rispetto ai concorrenti, due giorni prima dei colloqui sulla chiusura degli impianti e sui nuovi accordi salariali. Lo riferisce TASR sulla base di un rapporto Reuters.

Negoziati attesi

All’inizio del mese la principale casa automobilistica europea ha eliminato una garanzia occupazionale a lungo termine. Inoltre, per la prima volta, ha dichiarato di stare valutando la possibilità di chiudere gli impianti nel suo mercato nazionale, la Germania. Questo ha scatenato una polemica con i sindacati, che hanno promesso una feroce resistenza. In questa situazione di tensione, i negoziati per un nuovo contratto collettivo e per i bilanci futuri dovrebbero iniziare già il 25 settembre, un mese prima del previsto, anziché a ottobre.

I sindacati hanno escluso la chiusura di impianti, sollevando interrogativi su dove realizzare risparmi senza tagliare posti di lavoro.

Blume ha dichiarato a RTL TV che si aspetta che le proposte facciano progressi sul fronte dei costi.

Alti salari tedeschi

“I costi alla Volkswagen sono troppo alti rispetto ai concorrenti stranieri”, ha dichiarato Blume, aggiungendo che nelle prossime settimane il gruppo automobilistico esaminerà tutte le opzioni in termini di riduzione dei costi, sia per quanto riguarda lo sviluppo, i materiali, sia per quanto riguarda i costi fissi, di produzione e di vendita al dettaglio.

Ha sottolineato che il costo del lavoro in Germania è doppio rispetto alla media europea.

In un’altra intervista alla TV ZDF, ha dichiarato che l’obiettivo di VW è quello di raggiungere un ampio accordo sugli investimenti e sui contratti di lavoro entro quest’anno.

Le case automobilistiche tedesche e i loro fornitori terranno lunedì prossimo un incontro virtuale con il Ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck sullo stato di salute dell’industria automobilistica, che è un settore chiave dell’economia.

Le case automobilistiche del Paese sono sempre più in difficoltà, con BMW e Mercedes-Benz che nelle ultime settimane hanno annunciato un peggioramento dei profitti a causa dell’indebolimento della domanda nel mercato automobilistico cinese, il più grande al mondo.

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