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I servizi hanno creato quattro nuovi posti di lavoro su cinque e l’agricoltura ha creato nuovamente posti di lavoro nel 2024 | Economia


L’occupazione in Spagna è cresciuta di 500.000 lavoratori nel 2024, un risultato simile a quello del 2023, e la disoccupazione è diminuita di 146.738 persone, ovvero 16.000 disoccupati in meno rispetto all’anno precedente. Si tratta di dati che consolidano per il secondo anno consecutivo il buon andamento del mercato del lavoro nonostante l’instabilità internazionale, e che, sulla base dei risultati per settore, mostrano un generale miglioramento nelle diverse attività.

Secondo i dati forniti questo venerdì dal Ministero del Lavoro, tutti i settori hanno visto diminuire il numero dei disoccupati rispetto all’anno precedente. L’agricoltura, ancora una volta, è stata quella che ha perso di più in termini percentuali (-14,55%), davanti alle costruzioni (-7,15%), all’industria (-6,72%) e ai servizi (-4,88%). Si tratta di una classificazione praticamente identica a quella del 2023, con la differenza che allora l’industria si posizionava nel secondo gradino e l’edilizia nel terzo.

Nel comparto assoluto – che rappresenta il numero di persone uscite dalle liste di disoccupati calcolate dagli uffici per l’impiego diffusi sul territorio nazionale – il morso maggiore è stato subito dai servizi (94.500 in meno), seguiti dalle costruzioni (-15.288), dall’industria (-). 14.521) e l’agricoltura (-14.232). Questa tabella è però molto diversa da quella dell’anno precedente: allora l’industria veniva posizionata dietro ai servizi, poi l’agricoltura e l’edilizia.

Ma la spinta occupazionale nel 2024 si è basata principalmente sull’incorporazione di mezzo milione di lavoratori, che ha permesso di raggiungere (e superare) la barriera iconica di 21 milioni di contribuenti. Un traguardo raggiunto ad aprile, e che si è replicato anche a dicembre, con 21,3 milioni di lavoratori, la cifra più alta mai calcolata in questo mese.

Secondo i dati sull’affiliazione media, la maggior parte dei nuovi lavoratori è entrata nel settore dei servizi (433.238) e, come l’anno precedente, l’industria è stata il secondo ramo che ha creato più posti di lavoro (38.468); seguono l’edilizia (30.051) e l’agricoltura (195).

Curiosamente, anche se il dato in quest’ultimo settore è piccolo, è la prima volta in quattro anni che si crea occupazione, visto che tra il 2021 e il 2023 sono scomparsi quasi 94mila posti di lavoro. Ciononostante, il numero totale di nuovi posti di lavoro (501.952) è leggermente inferiore a quello del 2023 (539.739), che, con la già citata eccezione dell’agricoltura, mostra aumenti minori nel resto dei settori nel confronto interannuale.

Tutta questa nuova occupazione è stata distribuita su tutto il territorio nazionale, con la sola eccezione della città autonoma di Ceuta, dove i risultati per il 2024 sono stati inferiori a quelli del 2023 (sono stati creati 31 posti di lavoro in meno). Tra le altre comunità autonome, la maggiore distribuzione, in termini percentuali, si è verificata nelle isole: Isole Canarie (3,35%) e Isole Baleari (3,19%), dove sono nati complessivamente 46.500 posti di lavoro durante tutto l’anno. Tuttavia, nella distribuzione per provincia, Jaén (5,27%) ha registrato l’aumento maggiore su base annua, trainato dai 24.000 nuovi lavoratori aggiunti a dicembre.

Navarra, eccezione

Nel settore generale, e come di consueto per le dimensioni geografiche e demografiche, la Comunità di Madrid ha registrato il maggior numero di nuovi lavoratori (114.779), davanti all’Andalusia (93.770) e alla Catalogna (81.016). La Comunità Valenciana resta al quarto posto (50.446), grazie al fatto che la provincia di Valencia, nonostante sia stata gravemente colpita dalle inondazioni causate dalla Dana a fine ottobre, ha registrato 6.427 nuovi posti di lavoro nel mese di dicembre, cosa che ha permesso di chiudere l’anno con 28.393 addetti in più (2,47%).

Tenendo conto di questi risultati, il calo della disoccupazione si è diffuso anche a tutto il Paese, con la sola eccezione della Navarra, dove è aumentata dell’1,22%. All’altra estremità della classifica, Estremadura (8,91%), Andalusia (8,65%) e Galizia (8,24%) hanno segnato i picchi più alti. Secondo i dati del Lavoro, oltre il 40% del calo della disoccupazione nel 2024 è stato registrato in Andalusia, che contava 60.101 dei 146.738 disoccupati in meno alla fine dell’anno nell’intero Paese.



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Luca

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