I ribelli siriani chiedono aiuto internazionale per disattivare le armi chimiche di Assad
I ribelli nel sud della Siria hanno chiesto aiuto all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) per smaltire in modo sicuro le scorte di armi chimiche accumulate dal governo del presidente Bashar al-Assad.
“Il popolo siriano ha sopportato immense sofferenze e ferite a causa dell’uso criminale di armi vietate a livello internazionale da parte del regime di Bashar al-Assad contro civili innocenti, in flagrante violazione di tutte le convenzioni internazionali e dei valori umanitari”, hanno affermato i ribelli nel sud della Siria. in una dichiarazione di sabato (7).
Hanno invitato la comunità internazionale “a sostenere la completa rimozione di tutte le armi di distruzione di massa dalla Siria”.
I ribelli hanno affermato di voler collaborare con l’OPCW e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), l’organismo nucleare delle Nazioni Unite, “per indagare sui programmi e sulle scorte di armi di distruzione di massa appartenenti al regime criminale di Bashar al-Assad”.
Tuttavia, non è chiaro se i ribelli del sud avessero preso il controllo delle scorte di armi al momento del rilascio della dichiarazione.
Numerose indagini condotte dalle squadre di accertamento dei fatti dell’OPCW avevano precedentemente concluso che le forze governative siriane erano responsabili di una serie di attacchi chimici durante la guerra civile siriana.
Comprendere il conflitto in Siria
La guerra civile in Siria è iniziata durante la Primavera Araba del 2011, quando il regime di Bashar al-Assad represse una rivolta pro-democrazia.
Il paese è precipitato in un conflitto su vasta scala quando è stata formata una forza ribelle, nota come Esercito siriano libero, per combattere le truppe governative.
Inoltre, anche lo Stato Islamico, un gruppo terroristico, è riuscito a prendere piede nel paese ed è arrivato a controllare il 70% del territorio siriano.
I combattimenti si sono intensificati man mano che altri attori regionali e potenze mondiali – dall’Arabia Saudita, all’Iran, dagli Stati Uniti alla Russia – si sono uniti, trasformando la guerra del paese in quella che alcuni osservatori hanno descritto come una “guerra per procura”.
La Russia si è alleata con il governo di Bashar al-Assad per combattere lo Stato Islamico e i ribelli, mentre gli Stati Uniti hanno guidato una coalizione internazionale per respingere il gruppo terroristico.
Dopo un accordo di cessate il fuoco nel 2020, il conflitto è rimasto in gran parte “dormiente”, con scontri minori tra i ribelli e il regime di Assad.
Secondo le Nazioni Unite, più di 300.000 civili sono stati uccisi in più di un decennio di guerra, e milioni di persone sono state sfollate in tutta la regione.