I rettori delle nove università pubbliche andaluse hanno deciso di alzare la voce contro gli insuccessi del governo andaluso sia in termini di finanziamento che di pagamento delle integrazioni per il personale docente e di ricerca e per il personale tecnico, gestionale e amministrativo. Lo hanno fatto mercoledì scorso attraverso un comunicato in cui avvertono il Dipartimento dell’Università che se non verranno pagati i 25 milioni loro dovuti entro la fine dell’anno e che sono inclusi nel nuovo modello di finanziamento, i centri di istruzione superiore potrebbero incorrere in un deficit. Denunciando anche il mancato pagamento di altri 25 milioni di euro di benefici economici ai lavoratori, compresi in un accordo siglato a giugno al Tavolo generale delle trattative.
“Non si tratta di esigere migliori finanziamenti o più infrastrutture, si tratta di esigere che gli accordi sotto i quali si è impegnato lo stesso ministero”, spiega Francisco Oliva, rettore dell’Università Pablo de Olavide e presidente dell’università, a questo giornale Associazione delle Università Pubbliche dell’Andalusia (AUPA), che ha firmato una dichiarazione in cui denuncia il mancato rispetto da parte del Consiglio. Oliva era presente anche questo mercoledì, insieme al suo omologo dell’Università di Siviglia, Miguel Ángel Castro, ad una manifestazione davanti alle porte del Rettorato dell’Hispalense indetta dai sindacati per protestare contro la situazione del personale docente e ricercatore e quello di amministrazione e gestione dei servizi.
Sono due le contestazioni che i rettori avanzano al Dipartimento dell’Università. Da un lato il rispetto del quadro del nuovo sistema di finanziamento universitario. Nel consiglio tenutosi lo scorso maggio a Córdoba “era molto chiaro che i 25 milioni pendenti del modello di finanziamento dovevano essere pagati”, dice Oliva. Si tratta di un importo che le università hanno preventivato nel 2023 per i conti del 2024 perché lo avevano e che, se non verrà pagato prima della fine dell’anno, causerà un deficit per l’anno successivo, avvertono dal AUPA.
D’altro canto, vengono rivendicati anche altri 25 milioni di euro che il Dipartimento dell’Università si è impegnato a pagare come complemento regionale il 26 giugno nel quadro del Tavolo Generale di Negoziazione delle Università andaluse, in cui erano rappresentate le nove donne andaluse oltre ai sindacati. “Il Consiglio si è impegnato a fornire i finanziamenti aggiuntivi necessari per renderli efficaci”, sottolinea il presidente dell’AUPA, che sottolinea l’importanza di tale accordo perché ha generato per la prima volta la carriera orizzontale del personale di servizio nelle università andaluse.
Oliva sottolinea l’importanza che il governo guidato da Juan Manuel Moreno rispetti entrambi gli accordi: “Entrambi sono essenziali, il finanziamento perché garantisce la corretta organizzazione e il funzionamento delle università e il complemento autonomo perché è un diritto dei lavoratori per quello che noi rettori combattono da molto tempo”.
Il Dipartimento dell’Università non ha fornito alcuna giustificazione per tale inosservanza nelle riunioni tenutesi negli ultimi mesi. «È da un anno che chiediamo discretamente e istituzionalmente al Consiglio il motivo per cui le voci non sono state iscritte, ma gli allarmi sono già scattati ed è per questo che ora abbiamo deciso di rendere pubbliche le nostre richieste», aggiunge il rettore dell’UPO .