Secondo i dati del 2024 del Consiglio nazionale di giustizia (CNJ), la giustizia brasiliana ha ricevuto il numero più basso di nuovi casi relativi al possesso di droga per uso personale negli ultimi 5 anni.
Tra i mesi di gennaio e novembre si sono verificati circa 96.768 nuovi casi di questo tipo nei tribunali di tutto il Paese.
Rispetto al 2023 il numero è stato molto più alto, con 147.998 nuovi casi, una media di 405 al giorno, numero che è sceso, poiché nel 2024 la media è salita a 288 al giorno.
Il calo riflette la decisione della Corte Suprema Federale (STF), che nel giugno dello scorso anno, stabilì un limite di 40 grammi di marijuana o sei piante femminili come criterio per differenziare il consumatore dallo spacciatore, che finiva per depenalizzare l’uso della marijuana, essendo un atto amministrativo illegale e non più un reato.
Quando commette un illecito amministrativo, la persona è soggetta a sanzioni come avvertimenti sugli effetti dei farmaci e misure educative come la frequenza di corsi.
All’epoca il voto fu preso dalla maggioranza dei ministri della Corte Suprema, con otto voti favorevoli (Gilmar Mendes (relatore), Edson Fachin, Luís Roberto Barroso, Alexandre de Moraes, Rosa Weber, Dias Toffoli, Luiz Fux e Cármen Lúcia), e tre opposti (Cristiano Zanin, André Mendonça e Nunes Marques).