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I prezzi del petrolio sono scesi di oltre il 2 per cento

I prezzi del petrolio hanno registrato un calo di oltre il 2% alla fine di questa settimana, con il Brent che ha chiuso le contrattazioni vicino ai 71 dollari al barile (159 litri).

Si tratta del prezzo più basso alla chiusura delle contrattazioni da oltre 2,5 anni. L’umore dei mercati è stato influenzato principalmente dai dati sul mercato del lavoro statunitense. TASR riferisce sulla base di un rapporto Reuters e di dati Bloomberg.

Il prezzo del greggio Brent del Mare del Nord per la consegna di novembre è sceso di 1,63 dollari (2,24%) alla fine delle contrattazioni di venerdì (6 settembre) e ha chiuso a 71,06 dollari (64 euro) al barile. Si tratta della chiusura più bassa dal dicembre 2021.

Il prezzo del greggio leggero statunitense WTI per il contratto di ottobre ha raggiunto i 67,67 USD/bbl alla chiusura delle contrattazioni. Rispetto alla chiusura precedente, questo rappresenta un calo di 1,48 dollari (2,14%). In questo caso, si tratta del prezzo del petrolio più basso alla chiusura delle contrattazioni dal giugno 2023.

Ancora peggiori sono i dati sui prezzi del petrolio per l’intera settimana. Il prezzo del WTI è sceso dell’8% e quello del Brent addirittura del 10%.

I prezzi delle materie prime sono stati influenzati dagli sviluppi del mercato del lavoro statunitense per il mese di agosto. Il Dipartimento del Lavoro statunitense ha riferito venerdì che negli Stati Uniti sono stati creati 142.000 nuovi posti di lavoro non agricoli. Si tratta di un dato significativamente inferiore alle attese. Gli analisti avevano previsto la creazione di fino a 160.000 nuovi posti di lavoro.

Tuttavia, il tasso di disoccupazione è sceso per la prima volta in cinque mesi, passando dal 4,3% al 4,2%. Questi dati suggeriscono che il mercato del lavoro si sta indebolendo, ma non a un ritmo tale da costringere la banca centrale a tagliare significativamente i tassi di interesse nella prossima riunione.

Inoltre, i mercati continuano ad essere influenzati negativamente dagli sviluppi negativi dell’economia cinese. Ciò aumenta i timori di un calo della domanda di petrolio.

I prezzi del petrolio stanno quindi scendendo nonostante il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti abbia pubblicato questa settimana i dati che mostrano un calo significativo delle scorte di petrolio statunitensi. Queste sono diminuite di 6,9 milioni di barili nella settimana al 30 agosto, rispetto al calo di circa 800.000 barili della settimana precedente. Gli economisti si aspettavano un’accelerazione del calo a 993.000 barili.

La decisione dei produttori di petrolio dell’OPEC+ non ha avuto un impatto significativo sui mercati. Le otto nazioni chiave hanno deciso di estendere i tagli volontari alla produzione, che avevano già pianificato di terminare, per altri due mesi, fino alla fine di novembre.

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