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I prezzi del petrolio sono aumentati, spinti da diversi fattori

Le tensioni geopolitiche continuano a influenzare i prezzi, commentano gli analisti.

I prezzi del petrolio hanno chiuso le contrattazioni in rialzo questa settimana, con un aumento di oltre il 3,5% per la settimana, con il Brent che ha terminato le contrattazioni sopra i 79,60 dollari (1 euro = 1,0917 dollari) al barile (159 litri). I prezzi sono stati sostenuti dai dati economici positivi degli Stati Uniti e dai segnali che la banca centrale americana potrebbe tagliare i tassi di interesse già a settembre. Inoltre, i prezzi sono stati spinti al rialzo dall’aggravarsi della crisi in Medio Oriente. Questo è quanto riportato da Reuters e anche da Bloomberg.

Il prezzo del greggio Brent del Mare del Nord per la consegna di ottobre è aumentato di 50 centesimi, o dello 0,66%, alla chiusura delle contrattazioni di venerdì (9 agosto), chiudendo a 79,66 dollari (72,97 euro) al barile. Il prezzo del greggio leggero statunitense WTI con il contratto di settembre è aumentato di 65 centesimi (0,85%) alla chiusura delle contrattazioni, chiudendo a 76,84 USD/bbl.

I prezzi del greggio hanno registrato guadagni ancora più significativi nella settimana. Il prezzo del Brent è salito di oltre il 3,5% e quello del WTI di oltre il 4%.

“Il petrolio è entrato in modalità di recupero. I prezzi continuano a risentire delle tensioni geopolitiche; inoltre, i timori di recessione si sono parzialmente attenuati, almeno per ora”, ha dichiarato Dennis Kissler di BOK Financial.

Giovedì tre funzionari della Federal Reserve (Fed) statunitense hanno dichiarato di ritenere che l’inflazione si stia moderando a sufficienza perché la banca decida di tagliare i tassi di interesse a settembre. Il sentimento del mercato è stato inoltre rafforzato dai dati sul numero di nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Il numero è sceso, ma l’entità del calo è stata più pronunciata del previsto.

Inoltre, i prezzi del petrolio sono stati spinti al rialzo dal deterioramento della situazione nella Striscia di Gaza, dove Israele continua a lanciare attacchi aerei. Solo gli attacchi israeliani di giovedì hanno provocato almeno 40 vittime, secondo fonti mediche palestinesi. Nel frattempo, la regione è fondamentale per le esportazioni di petrolio.

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Luca

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