I più grandi vincitori di São Silvestre – 30/12/2024 – No Corre
Quasi nessuno perderà soldi scommettendo contro i brasiliani questo martedì (31) al São Silvestre. Né guadagnerai un importo che valga l’investimento. Il Brasile non sostiene il test dal 2010 (uomini) e dal 2006 (donne).
Ma per chi non segue l’evento incollato alla tv – il pubblico non dovrebbe essere travolgente alle 7,30 –, ma vi partecipa, conta molto la vittoria di un altro keniano o di un altro etiope.
L’importante è portare a termine la “maratona dei 15 km” e iniziare bene l’ultimo giorno dell’anno. Se sarai a San Paolo in quella data, lascia che sia al grand complet. Ma veniamo al dunque: tra gli oltre 37mila corridori di questa 99esima edizione della SS, ce ne sono tre che meritano di essere menzionati in quest’ultima No Corre de 2024.
Willian dos Santos, 30 anni, Eduardo Martiniano Gonçalves, 36, e Fred Nelson Aquino Sanches, 26 anni, fanno parte del progetto Pão do Povo da Rua, del ricercatore e chef di San Paolo Ricardo Frugoli.
Ogni giorno Pão offre cibo, o meglio dignità alimentare, ad almeno 1.200 senzatetto nel centro di San Paolo. Nato durante la pandemia, il progetto prevede anche la formazione professionale nel settore della panificazione e alcune funzioni amministrative per alcune decine di persone.
Il progetto, che ha dovuto affrontare tanti ostacoli per andare avanti, è esplicitamente ispirato alla Greyston Bakery, una panetteria di New York specializzata in brownies. Come Frugoli ha raccontato a questo editorialista lo scorso marzo, il fondatore della Greyston Bakery Bernie Glassman era solito dire che “non assumeva persone per fare i brownies, ma faceva i brownies per assumere persone”.
William, Eduardo e Fred sono alcuni dei dipendenti di Pão. I primi due corrono professionalmente, cioè hanno la missione di rappresentare il progetto in questo forum molto speciale, la terra. Fred lavora nell’attività principale, è un pasticcere.
Questo Foglio ha già raccontato la toccante storia del supervisore generale di Pão do Povo da Rua, l’ex paesaggista Ricardo Mendes, 44 anni, che, come i suoi compagni di corsa, ha trascorso gran parte della sua vita per strada, ha fatto uso di crack e ha trovato rifugio e, insomma, resurrezione, con l’occasione data da Frugoli.
Ho scoperto l’esistenza dei tre corridori prima ancora di incontrare Pão, quando ho visto, su un sito web, il tempo incredibile di Eduardo e William in una gara a cui ho partecipato anch’io, il Troféu Cidade de São Paulo, tenutasi in occasione dell’anniversario della capitale, a gennaio 25 passato.
Eduardo ha completato i 10 km in 38min54, 59 secondi più veloce di William e anni luce avanti a questo editorialista, che ha festeggiato di aver corso a un ritmo inferiore a 5 (sotto i 5 min/km).
William ha fatto uso di crack per 14 anni, Eduardo per quattro e Fred ha vissuto in un bancomat in Praça da Sé.
Più della gara, che oggi tiene impegnati e concentrati William ed Eduardo, pur con uno standard di allenamento più vicino a quello di un dilettante, è stato Frugoli a tendere loro una mano efficace, tenendo l’asticella e mantenendo la loro sanità mentale quando tutto andava contro loro: la mancanza di sponsorizzazioni, il disprezzo della società, le reazioni spesso violente di chi viene accolto, soprattutto di chi è affetto da schizofrenia.
Se portassimo ancora i portafogli, dovremmo portare dentro, come santi, un 3×4 di Frugoli e altri dei ragazzi del Pão.
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