Le nazioni meno sviluppate cercano fondi per combattere gli impatti del cambiamento climatico entro il 2030
Un nuovo obiettivo quantificato collettivo è stato promesso durante la riunione COP29 martedì scorso (12 novembre 2024), a Baku, in Azerbaigian. Si prevede che la misura aumenterà il sostegno finanziario per affrontare la crisi climatica portandolo a trilioni di dollari, superando i precedenti 100 miliardi di dollari all’anno.
La conferenza è vista come un momento chiave per la finanza climatica. Uno degli obiettivi principali dovrebbe essere quello di aiutare i paesi ricchi a quelli più colpiti nel sud del mondo.
I paesi meno sviluppati e i piccoli stati insulari hanno chiesto fino a 1,3 trilioni di dollari all’anno fino al 2030 per l’azione sul clima. Chiedono inoltre che il nuovo obiettivo collettivo quantificato includa il finanziamento di un nuovo fondo per perdite e danni per sostenere le comunità colpite da eventi meteorologici estremi.
La questione dei finanziamenti per il clima ha generato tensione nei negoziati delle Nazioni Unite (ONU). I paesi in via di sviluppo sostengono che la promessa di 100 miliardi di dollari l’anno fatta alla COP di Copenaghen non è stata ancora mantenuta.
Secondo l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), nel 2022 sono stati stanziati circa 116 miliardi di dollari. Nonostante ciò, vi sono controversie sull’accessibilità e sull’adeguatezza di questi fondi.
Durante la COP29 è stato proposto anche il contributo delle nuove grandi economie ai finanziamenti per il clima a causa delle crescenti emissioni di carbonio.