È sempre difficile individuare le migliori opere pubblicate nel corso di un anno: ogni elenco è incompleto per sua stessa natura, ma va inteso non come un canone, ma come un suggerimento di scoperte. Come la sorpresa che è arrivata domenica di flamencodi Olivier Schrauwen (Fulgencio Pimentel), che riflette in vignette quel filo di coscienza che Joyce cattura nei suoi Uliseora riscritto a partire dal tedio domenicale che permea ogni azione sviluppata in una giornata della vita del suo protagonista. L’innovazione formale permette di scoprire una scia di trame da seguire e di godere di ogni dettaglio di quella noia quotidiana, convertita in una festa di narrazione visiva. La sperimentazione nel modo di raccontare storie è fondamentale Il colore delle cosedi Martín Panchaud (Reservoir Books), che si basa sulla struttura canonica del thriller e il film di strada con toni di denuncia sociale per farli esplodere attraverso una radicalità grafica che prende elementi da diagrammi, computer grafica o videogiochi a 8 bit per comporre una proposta innovativa per il lettore.
Non è però necessario percorrere strade inesplorate: l’edizione finale in Spagna dell’opera di Yamada Murasaki, un riferimento nei manga del XX secolo, ci ricorda che la narrazione discreta di Una donna da dietro (Salamandra Graphic) costituisce un potente strumento di rinnovamento della forza tematica a partire dall’introduzione della prospettiva femminista. Uno sguardo che condivide Domani sarà un altro giorno (Reservoir Books), dove la coreana Keum Suk Gendry-Kim affronta la costruzione della maternità e della famiglia come unico destino possibile delle donne nella società, in un ritratto che rompe i confini per mostrare come la pressione sociale relativa all’assenza di figli sia universale . È stato l’anno della tanto attesa seconda parte di Ciò che mi piace di più sono i mostri (Reservoir Books), con cui Emil Ferris conclude un immenso racconto concepito a suon di una concezione panottica della storia, dall’Europa dell’Olocausto alla Chicago degli anni Sessanta, intrecciata con la maturazione personale in una fervente dichiarazione d’amore per l’arte come un meccanismo di sopravvivenza. Un set che segna una pietra miliare nella storia del fumetto, rompendo ogni convenzione grafica a partire da uno stile barocco in cui perdersi.
Da uno stile diametralmente opposto è possibile perdersi anche nel minimalismo grafico di Laura Pérez in Notturno (Astiberri), dove la notte diventa fulcro di confluenza di personaggi che convergono in quell’oscurità accogliente, grazie al tratto dell’autrice che crea un’atmosfera suggestiva di percorsi e letture che transitano tra il reale e l’immaginario. Una capacità evocativa che María Hesse porta all’estremo La paura (Lumen), unendo racconto, illustrazione e fumetto per dare forma all’esperienza dell’abuso psicologico e delle sue conseguenze attraverso una fusione di riferimenti visivi e culturali che delineano con precisione quella sfuggente, ma presente, sensazione di vivere nella paura. Quell’orrore che l’inchiostro è capace di produrre nella vignetta ne costituisce lo strumento fondamentale La strada (Norma), adattamento al fumetto di Manu Larcenet la cui traboccante espressività è nutrita da un tratto organico e viscerale, che esalta il messaggio del lavoro di Cormac McCarthy per riprodurre quel mondo devastato e senza speranza in vignette che rimangono bloccate nella retina.
È stato anche un anno di grandi opere di fumetti per bambini e ragazzi, come Sparkling Cosmodi Javi de Castro (Astiberri), che trasforma la scoperta e l’esplorazione formale in una sfida tanto divertente quanto emozionante per i più piccoli, o la trasgressiva riscrittura del mito arturiano in chiave femminista proposta da Geoffroy Monde e Mathieu Burniat in Furioso (Editorial Standard), senza rinunciare all’umorismo e alla modernità nella grafica.
Senza dimenticare gli interessanti recuperi e riedizioni fondamentali per comprendere la storia del fumetto, dal tradizionale impegno ai classici della stampa americana, come Li’l Abnerdi Al Capp (Diábolo), il ritorno del fumetto che alla fine del XX secolo trasformò la concezione del fumetto da approcci alternativi Palomardi Beto Hernández (La Cúpula), Palla Ottodi Daniel Clowes (Fulgencio Pimentel), il Opera ermetica di Moebius (Libri del serbatoio). Senza dimenticare la doverosa rivendicazione di opere già classiche del nostro fumetto come Franco Cappadi Manfred Sommer (Cartem) o Le avventure del capitano Torreznodi Santiago Valenzuela (Astiberri).
domenica di flamenco
Olivier Schrauben
Traduzione di Joana Carro e César Sánchez
Fulgencio Pimentel
Critica ad Álvaro Pons
Il colore delle cose
Martin Panchaud
Traduzione di Xisca Mas
Libri del serbatoio
Critica ad Álvaro Pons
Una donna da dietro
Yamada Murasaki
Traduzione a cura dei Servizi Linguistici Daruma
Grafica Salamandra
Domani sarà un altro giorno
Campo di successo di Gendry-Kim
Traduzione di Joo Hasun
Libri del serbatoio
Ciò che mi piace di più sono i mostri. Secondo libro
Emil Ferris
Traduzione di Montserrat Meneses Vilar
Libri del serbatoio
Intervista a Emil Ferris. Di Jorge Morla