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I mercati azionari di New York chiudono in ribasso, con le correzioni PPI USA, Powell e post-Trump


La Borsa di New York ha chiuso in ribasso questo giovedì (14), in una sessione caratterizzata dalla pubblicazione dell’inflazione alla produzione negli Stati Uniti e dalle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve (Fed), Jerome Powell.

L’indice dei prezzi alla produzione (PPI) ha registrato un aumento migliore del previsto, mentre il leader ha escluso una corsa al taglio dei tassi di interesse da parte della banca centrale americana. Di conseguenza, le aspettative di un taglio dei tassi alla riunione di dicembre della Fed sono diminuite.

Inoltre, alcune società che avevano beneficiato dell’elezione di Donald Trump, come Tesla, hanno subito correzioni.

L’indice Dow Jones ha chiuso in ribasso dello 0,47%, a 43.750,86 punti. L’S&P 500 è sceso dello 0,60%, chiudendo a 5.949,17 punti; ed il Nasdaq ha registrato perdite dello 0,64%, a 19.107,65 punti.

L’IPP americano è aumentato del 2,4% nella variazione annuale di ottobre, con il core in rialzo del 3,1% nel periodo, leggermente al di sopra delle aspettative del mercato. Le richieste di indennità di disoccupazione sono scese a 217mila, contro un aumento previsto di 224mila, segnalando la resilienza del mercato del lavoro.

In attesa dei dati, la direttrice della Banca centrale americana Adriana Kugler ha affermato che se il mercato del lavoro statunitense rallentasse improvvisamente, sarebbe opportuno ridurre gradualmente il tasso di interesse di riferimento. Ma ha sottolineato che se il progresso della disinflazione fosse a rischio, sarebbe opportuno sospendere il taglio dei tassi di interesse.

Powell ha dichiarato oggi che l’autorità monetaria non intende affrettare il processo di allentamento monetario. “L’economia non sta inviando alcun segnale sulla necessità di affrettarsi ad abbassare i tassi di interesse”, ha affermato.

Il presidente ha spiegato che la recente forza dell’attività economica consente alla Fed di adottare un approccio cauto nel prendere decisioni. “In definitiva, la traiettoria del tasso base dipenderà dall’evoluzione dei dati in arrivo e dalle prospettive economiche”, ha affermato.

A livello societario, alcune società legate alle aspettative per l’amministrazione Trump, come Tesla a causa della vicinanza di Elon Musk al presidente eletto, hanno arretrato dopo i recenti rialzi. La casa automobilistica ha ceduto il 5,77%, mentre il broker di criptovalute Coinbase è crollato del 2,07%, sempre in una giornata bassa per bitcoin.

Meta perde lo 0,49%, nel giorno in cui è stata multata di circa 800 milioni di euro nell’Unione Europea per la sua politica pubblicitaria regionale. Il produttore di chip AMD è sceso dello 0,335 in una sessione in cui ha annunciato che taglierà la sua forza lavoro globale del 4%.

Il concorrente Nvidia ha invece guadagnato lo 0,33%, mentre è stato annunciato che l’azienda sta preparando la tecnologia per la produzione di robot umanoidi.

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