I truffatori inviano messaggi richiedendo il pagamento di commissioni per transazioni superiori a R$ 5.000, minacciando di bloccare il CPF del destinatario se il pagamento non viene effettuato
I criminali stanno sfruttando le nuove linee guida dell’IRS relative a Pix per applicare una frode nota come “Pix Fee Charging Scam”. Questi truffatori inviano messaggi fraudolenti richiedendo il pagamento di commissioni per transazioni superiori a R$ 5.000, minacciando di bloccare il CPF del destinatario se il pagamento non viene effettuato. L’Agenzia delle Entrate ribadisce che non esiste alcun tipo di tassazione sull’uso di Pix e che la Costituzione vieta l’imposizione di tasse sulle transazioni finanziarie. Dall’inizio di quest’anno, l’Agenzia delle Entrate Federale ha richiesto che gli importi pari o superiori a R$ 5.000 al mese siano comunicati alle autorità fiscali. Per le aziende il limite stabilito è di 15mila R$.
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Di fronte a questa situazione, l’IRS consiglia ai cittadini di prendere precauzioni, come diffidare dei messaggi che appaiono sospetti e non fornire mai informazioni personali a fonti sconosciute. Inoltre, è consigliabile evitare di fare clic su collegamenti o di aprire allegati che potrebbero essere dannosi. L’IRS raccomanda inoltre ai contribuenti di verificare l’autenticità di qualsiasi comunicazione attraverso il portale e-CAC o il sito web ufficiale dell’IRS, garantendo così la sicurezza delle loro informazioni.
L’Agenzia delle Entrate sottolinea di non utilizzare piattaforme come WhatsApp, SMS o social network per comunicare con i contribuenti. I messaggi ricevuti tramite questi mezzi devono essere trattati con cautela, poiché potrebbero essere tentativi di truffa.
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
Pubblicato da Matheus Oliveira