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I consiglieri di Trump ammettono le difficoltà nel porre fine alla guerra in Ucraina


Il generale in pensione Keith Kellog, inviato da Trump per risolvere la questione, ha parlato di un termine massimo di 100 giorni per la soluzione, ma gli esperti, come l’ex ambasciatore americano nel Paese, ritengono che la previsione sia ottimistica.

ASSISTENZA EFE/EPA/STAMPA DELLA 24° BRIGATA MECCANIZZATA Fin dalle elezioni, Trump ha evitato di parlare di scadenze specifiche

Consiglieri del Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trumpaspettative riguardo ad un accordo di pace tra Russia e Ucraina. Durante la campagna presidenziale, Trump aveva promesso di risolvere il conflitto il primo giorno della sua amministrazione, ma le dichiarazioni rilasciate mercoledì mattina indicano che i negoziati potrebbero richiedere mesi per concludersi. Il generale in pensione Keith Kellog, inviato di Trump sulla questione, ha parlato di un termine massimo di 100 giorni per una soluzione, ma gli esperti, come l’ex ambasciatore americano in Ucraina, John Herbst, considerano questa previsione troppo ottimistica.

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Fin dalle elezioni, Trump ha evitato di parlare di scadenze specifiche, riconoscendo la complessità del conflitto nell’Europa orientale. Nel frattempo, la Russia continua ad avanzare militarmente, adottando una strategia volta a guadagnare tempo per consolidare i territori. L’ambasciatore russo all’ONU Vasily Nebenzya ha respinto i piani preliminari presentati da Trump e dai suoi collaboratori, e il Cremlino ha evitato di commentare le scadenze suggerite. Tra le proposte del team di Trump figurano il congelamento delle attuali linee di combattimento e la sospensione della possibilità di adesione dell’Ucraina PRENDERO’ nel prossimo futuro, oltre alla creazione di una zona smilitarizzata supervisionata da truppe europee.

I diplomatici ucraini hanno espresso preoccupazione per la legalità di questi negoziati prima dell’inaugurazione, citando la legge Logan, che impedisce ai privati ​​cittadini di negoziare con i governi stranieri. Questa preoccupazione evidenzia la complessità giuridica e diplomatica coinvolta nei negoziati, che potrebbero essere più impegnativi di quanto inizialmente previsto. Gli analisti negli Stati Uniti evidenziano lo scontro tra le promesse elettorali e la realtà dei negoziati internazionali, indicando che il processo sarà più lungo e complesso di quanto inizialmente previsto.

Con informazioni di Eliseu Caetano

*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale





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