La più grande casa motociclistica del pianeta, Honda non si è limitata a portare i nuovi modelli al Salone di Milano (EICMA), considerato il più importante al mondo nel suo segmento.
Presso il proprio stand, il marchio giapponese ha presentato il prototipo di un motore rivoluzionario che, a giudicare dal discorso ufficiale, non dovrebbe tardare a scendere sulle strade: un tre cilindri a V dotato di compressore elettrico.
Sebbene rara, l’architettura V3 non è nuova per Honda. Le sue moto per il Campionato del Mondo 500cc (attualmente MotoGP) negli anni ’80 adottarono questa disposizione dei cilindri, successivamente sostituita da V2 e V4. L’esperienza con questo tipo di motore portò la casa automobilistica a lanciare, nel 1985, la NS400R omologata per la strada, sempre in configurazione a due tempi.
Ora in versione quattro tempi, il V3, con una cilindrata non rivelata da Honda, porta, nella presenza del compressore elettrico, la grande innovazione. Una soluzione abbastanza intelligente da far riflettere sul motivo per cui solo ora viene presa in considerazione su larga scala. Dopotutto, oltre ad eliminare componenti come l’intercooler (che riduce il peso e facilita il posizionamento nel telaio), supera uno dei principali problemi dei turbo: il tempo di risposta, o lag, della turbina, fornendo più coppia anche a regimi più bassi. .
Invece di limitarsi a mostrare al pubblico il nuovo motore, i giapponesi hanno scelto di installarlo su un telaio a traliccio tubolare come parte della struttura, in un pacchetto che prevede anche una sospensione anteriore rovesciata (e doppi freni a disco sulla ruota) e un sul retro, una bilancia a braccio singolo. Soluzioni comuni sulle motociclette Sport Touring di alta cilindrata Honda (come la linea VFR). Senza ombra di dubbio, uno spoiler su ciò che accadrà nel prossimo futuro.