Gli Stati Uniti volevano perseguire Akil per il suo ruolo nell’attentato del 1983 contro una caserma dei Marines americani a Beirut.
Il movimento militante filo-iraniano Hezbollah ha confermato venerdì che un attacco israeliano a Beirut ha provocato la morte del suo comandante maggiore e di uno dei suoi membri fondatori, Ibrahim Akil. Lo ha riferito l’agenzia di stampa AP, la cui notizia è stata ripresa dalla TASR.
Hezbollah ha descritto Akil come un “grande comandante jihadista” che “si è unito alla processione dei suoi fratelli, i grandi martiri, dopo una vita benedetta piena di jihad, lavoro, dolore, sacrificio, pericolo, sfide, successi e vittorie”.
Akil era un membro del Consiglio della Jihad, l’organo militare supremo del movimento. Gli Stati Uniti hanno messo una taglia di 7 milioni di dollari sulla testa di Akil per la sua cattura, perché volevano perseguirlo per il suo ruolo nell’attentato del 1983 a una caserma dei Marines americani a Beirut e per il suo ruolo nella cattura di ostaggi americani e tedeschi in Libano negli anni Ottanta. Israele ha tentato senza successo di eliminarlo all’inizio degli anni Novanta.