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Hanno contrabbandato denaro da Mosca e comprato voti. Come i russi hanno interferito nelle elezioni moldave (podcast)

Il coinvolgimento della Russia nella campagna elettorale in Moldavia è confermato. La polizia ha mostrato schemi con cui le persone contrabbandavano denaro in aereo da Mosca a Chisinau. Poi lo distribuivano agli attivisti filorussi che lo usavano per influenzare l’opinione pubblica”, spiega Jan Cingel, esperto dello spazio post-sovietico, in un podcast.

Il successo del referendum, che sancirà nella Costituzione moldava che l’obiettivo della politica estera del Paese è l’adesione all’UE, è più che altro un segnale politico anche nei confronti dell’attuale presidente e vincitrice del primo turno, Maia Sandu. “Il referendum in sé è stato un po’ una manovra politica per attirare alle urne gli elettori favorevoli all’UE”, afferma l’esperto nel podcast.

L’esperto parla di come le autorità moldave ritengano che la Russia abbia influenzato le elezioni. “Acquistando spazi mediatici, creando punti vendita di media essenzialmente filo-russi che utilizzano narrazioni filo-russe. Pagare attivisti che vadano di casa in casa e agitino esplicitamente per quei determinati candidati. Ma anche un semplice acquisto di voti”, descrive Ján Cingel del think tank Strategic Analysis.

Ci sono state anche narrazioni simili a quelle delle elezioni presidenziali slovacche, ovvero timori di guerra. “I russi non ci hanno preso in giro. Piuttosto, vedrei un’ispirazione nella direzione opposta: alcuni degli attori che hanno usato queste narrazioni nella campagna elettorale sono stati ispirati dalla Russia”, ritiene.

Moderato da Denisa Hopkova.

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