Hamas dice che “ha perso il contatto” con un gruppo che mantiene gli ostaggi israeliani-americani
Le brigate Ezzedine al Qassam hanno successivamente pubblicato un breve video che mostra i combattenti che trasportavano tombe: “Presto i loro figli torneranno in bare nere”
Il braccio armato del movimento islamista palestinese Hamasle brigate Ezzedine al Qassam, hanno annunciato martedì (15) che “ha perso il contatto” con il gruppo che mantiene l’ostaggio israeliano di Edan Alexander, dopo un bombardamento in cui si trovavano Gaza. “Abbiamo annunciato che abbiamo perso il contatto con il gruppo in potere del soldato Edan Alexander dopo un bombardamento diretto contro la sua posizione. Stiamo ancora cercando di contattarli in questo momento”, ha detto il portavoce del gruppo, Abu Obeida, in un messaggio su Telegram.
Alexander è l’unico ostaggio della nazionalità americana mantenuta dal gruppo. “L’esercito dell’occupazione cerca deliberatamente di sbarazzarsi della pressione del caso dei prigionieri di doppia nazionalità, per continuare la guerra di sterminio contro il nostro popolo”, afferma il messaggio di Abou Obeida.
Le brigate in seguito hanno pubblicato un breve video che mostra i combattenti che trasportavano bare. “Presto i tuoi figli torneranno in bare nere”, annunciano i sottotitoli. “I suoi leader hanno firmato la decisione di eseguire prigionieri nella striscia di Gaza.” Sabato (12), le brigate hanno pubblicato un video che mostra Alexander Vivo, in cui ha criticato il governo israeliano per non aver garantito la sua liberazione. L’israelia-americana fu rapito durante l’attacco del movimento islamista palestinese il 7 ottobre 2023 in Israele. È un soldato di un’unità d’élite che è stata mobilitata vicino al confine con il territorio palestinese al momento dell’attacco che ha iniziato l’attuale conflitto tra Israele e Hamas a Gaza.
Il video, rilasciato dalle brigate di Ezedin al-Qassam, dura poco più di tre minuti e lo mostra seduto in una stanza stretta. Parlando con la telecamera, l’ostano dice che vuole tornare a casa per celebrare la vacanza. Con forti movimenti delle mani, l’ostaggio critica il governo israeliano perché non ha ancora garantito la sua liberazione.
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Dei 251 persone rapite nell’attacco del 7 ottobre, 58 rimanevano detenuti a Gaza, di cui 34 sarebbero stati uccisi, secondo l’esercito israeliano. Una tregua mediata dagli Stati Uniti, dall’Egitto e dal pataro tra il 19 gennaio e il 17 marzo ha facilitato il ritorno di 33 ostaggi, otto dei quali uccisi, in cambio del rilascio di Israele da circa 1.800 prigionieri palestinesi.
*Con informazioni da AFP
Postato da Nátaly Tenório