Secondo l’Istituto Sou da Paz, la fascia d’età più colpita va dai 20 ai 29 anni, che corrisponde al 43% dei decessi totali
Un’indagine realizzata dall’Instituto Sou da Paz rivela che circa il 79% degli uomini che hanno perso la vita a causa di armi da fuoco in Brasile sono neri. Pubblicato mercoledì (20), Giornata della Consapevolezza del Nerolo studio sottolinea che il tasso di omicidi tra gli uomini neri è allarmante, raggiungendo il 44,9 su 100.000, che rappresenta un tasso tre volte superiore a quello degli uomini non neri, che è 14,7 su 100.000.
I dati fanno parte della terza edizione del rapporto “Violenza armata e razzismo: il ruolo delle armi da fuoco nella disuguaglianza razziale”, un testo che mira a fornire una panoramica dell’impatto della violenza armata sulla vita degli uomini brasiliani. Solo tra il 2012 e il 2022, il Brasile ha registrato la morte di 417.000 uomini a causa delle armi da fuoco. La fascia d’età più colpita è quella compresa tra i 20 e i 29 anni, che corrisponde al 43% dei decessi totali. Nel 2022, il tasso generale di omicidi maschili legati ad armi da fuoco è stato di 32,2 ogni 100.000, con numeri ancora più preoccupanti tra i giovani: 57,2 per la fascia di età compresa tra 15 e 19 anni; e 89,3 per quelli dai 20 ai 29 anni.
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Inoltre, dai dati emerge anche che gli uomini neri rappresentano il 68% delle vittime che cercano cure nel sistema sanitario a causa di attacchi armati. Considerando la consistenza delle regioni del Paese, il Nordest risulta essere la regione con il più alto tasso di omicidi, raggiungendo i 57,9 ogni 100mila uomini. Nel 46% dei casi gli autori degli attacchi sono sconosciuti, mentre nel 7% degli incidenti è coinvolta la polizia. Considerando le posizioni di criminile strade sono teatro della metà degli omicidi registrati.
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
Inserito da Victor Oliveira