Gli Stati Uniti creano le condizioni per riconoscere il nuovo governo siriano
Per la prima volta dalla caduta di Bashar al-Assad, gli Stati Uniti hanno dichiarato che riconosceranno un governo siriano, ma per farlo dovranno rispettare alcuni principi chiave per ottenere questo sostegno.
Secondo la Casa Bianca, la nuova organizzazione siriana dovrà impegnarsi a rispettare pienamente i diritti delle minoranze e a facilitare il flusso degli aiuti umanitari. Gli Stati Uniti chiedono alla leadership siriana di evitare che il Paese diventi una “base del terrorismo” e di garantire che le armi chimiche vengano distrutte in modo sicuro.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato tutti i paesi a sostenere un processo inclusivo e trasparente nella creazione del nuovo governo. Gli Stati Uniti hanno inoltre sottolineato che si aspettano una transizione senza interferenze esterne.
Sempre mercoledì, la guida suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha accusato Israele, la Turchia e la Casa Bianca di aver influenzato la caduta di Bashar al-Assad in Siria. Il governo iraniano era un forte sostenitore del regime del presidente deposto.
Il leader ribelle Mohammed al-Jolani, a sua volta, ha affermato che i paesi stranieri non devono temere un’altra guerra nel paese. Le dichiarazioni arrivano mentre il gruppo ribelle islamico HTS inizia a consolidare il proprio potere in Siria.
Secondo al-Jolani, la Siria non è pronta per un conflitto, sottolineando che ora l’attenzione è rivolta alla ricostruzione. Anche il primo ministro ad interim del paese, al-Bashir, ha rafforzato l’attenzione sul ripristino delle città e degli stati colpiti dalla guerra civile.
Tuttavia, ha sottolineato che non ci sono risorse per questa rapida ricostruzione della Siria perché il regime di Assad ha lasciato le casse vuote.
