Il patteggiamento ha indignato alcuni parenti delle vittime degli attentati.
Gli Stati Uniti ritirano, con effetto immediato, un accordo di patteggiamento con tre uomini accusati di aver complottato gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. Secondo la Reuters, ciò fa seguito a una nota interna firmata venerdì dal Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin.
Il Pentagono ha annunciato mercoledì di aver raggiunto un accordo di patteggiamento con il trio di accusati, che include la presunta mente degli attacchi, Khalid Shaikh Muhammad, noto come KSM. Gli uomini sono stati a lungo detenuti senza processo nella prigione statunitense della base di Guantanamo Bay a Cuba.
Secondo i media, il trio ha accettato di dichiararsi colpevole in cambio di una condanna all’ergastolo invece di affrontare un processo per la pena di morte. L’accordo ha indignato alcuni parenti delle vittime degli attacchi, che lo hanno condannato, affermando che precludeva qualsiasi processo e possibili condanne a morte.
Austin ha dichiarato nella nota che stava rimuovendo Susan Escallier, che supervisionava la corte marziale in questione e aveva l’autorità di fare accordi provvisori, dal caso e “data l’importanza di una tale decisione”, avrebbe assunto tale responsabilità.
L’11 settembre 2001, gli Stati Uniti sono stati oggetto dei più sanguinosi attacchi terroristici della loro storia, che hanno causato la morte di quasi 3.000 persone provenienti da 93 Paesi e il ferimento di circa 6.000 persone.
Gli islamisti della rete terroristica di Al-Qaeda attaccarono obiettivi negli Stati Uniti con quattro aerei da trasporto. Due aerei si sono schiantati contro gli edifici del World Trade Center (WTC) a New York, un terzo contro l’edificio del Pentagono a Washington e un quarto si è schiantato in Pennsylvania.
Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha dichiarato guerra al terrorismo dopo gli attacchi. Meno di un mese dopo gli attacchi, è stata lanciata l’operazione internazionale Enduring Freedom come risposta degli Stati Uniti e dei loro alleati agli attacchi. L’operazione ha portato all’eliminazione del leader di al-Qaeda Osama bin Laden nella sua villa di Abbottabad, in Pakistan, il 2 maggio 2011.