Dopo il movimento indigeno occupò la Segreteria dell’Educazione del ParáApib (Articolazione dei popoli indigeno del Brasile) ha citato in giudizio la STF (Corte Suprema Federale) contro una legge approvata nello stato.
Il ricorso è stato presentato martedì (21) e ha la stessa motivazione dell’occupazione: protestare contro una legge statale che potrebbe porre fine all’occupazione. istruzione indigeno non statale.
Il movimento lamenta che questa legge, approvata a fine dicembre 2024 dall’Assemblea Legislativa statale, abroga i sistemi denominati Some e Somei.
La prima si occupa di garantire l’istruzione primaria e secondaria alla popolazione non servita dalle scuole regolari, mentre la seconda crea una struttura specifica per l’insegnamento alle popolazioni indigene dello Stato.
Gli indigeni sostengono che la nuova legislazione consente la chiusura delle lezioni e la migrazione delle lezioni in presenza, nei villaggi, verso il sistema di didattica a distanza virtuale.
L’Apib si è quindi rivolta al ministro Edson Fachin, della STF, con un’ADI (Azione Diretta di Incostituzionalità) chiedendo che, nonostante la revoca di specifici ordinamenti per affrontare la questione, venga data alla legge un’interpretazione che garantisca il mantenimento delle politiche educative. per le popolazioni indigene.
L’articolazione sostiene che l’educazione indigena è un diritto costituzionale e che, pertanto, la Corte deve considerare che la nuova legislazione viola i precetti fondamentali della Magna Carta.
In questo senso, l’entità comprende che l’insegnamento della lingua madre dei popoli indigeni rappresenta “i diritti dei popoli indigeni alle loro culture, tradizioni e organizzazione sociale”, nonché un meccanismo di inclusione sociale.
“La protezione dell’istruzione scolastica indigena è, quindi, un pilastro indispensabile per garantire l’accesso ai diritti fondamentali, combattere le disuguaglianze storiche e rafforzare la democrazia, integrando i popoli indigeni nello sviluppo nazionale senza violare le loro identità e valori”, si legge nell’azione.
Il 14, indigeni di dieci etnie hanno occupato il Dipartimento dell’Istruzione del Pará, contro la direzione del governatore Helder Barbalho (MDB), che chiedeva la revisione della nuova legge.
Provengono dai gruppi etnici Munduruku, Tembé, Xikrim, Borari, Arapium, Kumaruara, Sateré Mawe, Maytapu, Tapuia e Tupinambá.
In una nota pubblicata il giorno dell’occupazione, il Dipartimento dell’Istruzione del Pará sostiene che non mancherà l’assistenza alle popolazioni indigene.
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