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Gli avvocati del Seimas valutano la proposta di legalizzare il voto online nei referendum: possibile violazione della Costituzione

È quanto ha rilevato l’Ufficio legale della Cancelleria del Seimas nella sua valutazione del progetto di emendamento alla Legge costituzionale sui referendum preparato da Andrius Bagdonas, membro del gruppo del Movimento liberale, che propone di applicare il voto online solo nelle votazioni anticipate a partire dal 2026.

Per gli elettori che hanno esercitato il diritto di voto online, il deputato propone di non privarli della possibilità di votare il giorno delle elezioni o “in un ambiente controllato durante le votazioni anticipate”.

Gli avvocati del Seimas vedono nell’iniziativa del deputato una possibile violazione della Costituzione, in quanto i cittadini che partecipano al referendum sarebbero trattati in modo diseguale.

“In base alla legislazione proposta, i cittadini che votano online potrebbero votare più volte e avrebbero anche il diritto di votare in un “ambiente controllato” (…) e il giorno del referendum (solo l’ultimo voto espresso verrebbe conteggiato), vale a dire che i cittadini che scelgono di votare online sarebbero in grado di cambiare il modo in cui hanno già espresso la loro volontà in modo diverso da coloro che votano con altri mezzi”.

Pertanto, i cittadini che esercitano il diritto costituzionale di esprimere la propria volontà in un referendum sarebbero trattati in modo diseguale e sarebbero soggetti a condizioni di voto diverse”, hanno osservato gli avvocati del Dipartimento di Giurisprudenza nella loro conclusione.

Secondo loro, si dovrebbe valutare se il principio costituzionale del suffragio uguale, secondo il quale “tutti gli elettori devono essere trattati in modo uguale nell’organizzazione e nello svolgimento delle elezioni”, non sarebbe violato. Gli avvocati del Seimas sottolineano che, secondo la Costituzione, un referendum deve essere condotto sulla base, tra l’altro, dell’uguaglianza del suffragio.

Gli emendamenti alla legge redatti da Bagdonas prevedono che un elettore che ha votato online possa presentarsi al seggio elettorale il giorno delle elezioni per votare, a quel punto la sua scheda elettorale online sarà rimossa dall’urna elettronica.

Solo l’ultimo voto espresso dall’elettore verrebbe conteggiato nel conteggio.

Sottolineando che un referendum è un processo politico responsabile, gli avvocati del Seimas mettono in dubbio la possibilità proposta di consentire ai cittadini di cambiare opinione una volta votato.

“Concedere ai cittadini il diritto di cambiare (…) la loro volontà già espressa (votando più volte nello stesso modo o in un altro) sarebbe, a nostro avviso, costituzionalmente ingiustificato, tranne nel caso eccezionale in cui i voti espressi via internet venissero invalidati”, ha concluso il Dipartimento di Giurisprudenza.

Il documento solleva anche la questione del voto anticipato negli edifici comunali, nei seggi elettorali speciali, negli istituti di assistenza sanitaria e sociale, nei luoghi di detenzione, nelle unità militari e nelle abitazioni.

“È discutibile se il voto anticipato nel referendum, se effettuato solo attraverso il voto online, garantirebbe adeguatamente (….) la possibilità di esprimere la propria volontà a tutti i cittadini che lo desiderano e che non sono in grado di presentarsi al seggio referendario alla data stabilita a causa di malattia, disabilità o altri motivi personali”, afferma il Dipartimento legale del Seimas.

Secondo gli avvocati, è dovere costituzionale del legislatore stabilire una procedura per il voto anticipato al referendum per quei cittadini che non possono votare il giorno del referendum.

Propone modifiche al Codice elettorale piuttosto che alla Legge costituzionale sul referendum

Per modernizzare il processo elettorale, i giuristi del Seimas ritengono che si debbano apportare modifiche al Codice elettorale e non alla Legge costituzionale sui referendum.

Per quanto riguarda la fattibilità finanziaria e tecnica dell’attuazione del voto anticipato online a partire dal 1° gennaio 2026, il Dipartimento legale del Seimas ritiene che si debbano ottenere i pareri del Governo e della Commissione elettorale principale (CEC).

Essi dovrebbero valutare la fattibilità dell’introduzione del nuovo metodo di voto proposto per il referendum e la creazione di un sistema informativo sicuro per il voto online.

Come già riportato da ELTA, dopo il fallimento del referendum sulla doppia cittadinanza, Andrius Bagdonas, membro del gruppo del Movimento Liberale al Seimas, propone di legalizzare il voto online nei referendum per aumentare l’affluenza degli elettori e modernizzare il sistema elettorale.

Il deputato, che ha depositato un progetto di emendamento alla Legge costituzionale sui referendum, propone che dal 2026 il voto online sia applicato solo alle votazioni anticipate.

Se il Seimas approverà, tutti gli elettori idonei residenti in Lituania e all’estero che si sono registrati per il voto online secondo la procedura stabilita dalla Commissione elettorale centrale (CEC) potranno votare online.

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