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Gli attacchi israeliani in Libano continueranno finché l’Occidente resterà in silenzio, denuncia il presidente Erdogan

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato giovedì che gli attacchi israeliani in Libano contro Hezbollah continueranno finché l’Occidente rimarrà in silenzio. Parlando ai media a New York, ha anche espresso la speranza che il nuovo presidente degli Stati Uniti contribuisca a migliorare le relazioni tra Ankara e Washington. Ha inoltre sottolineato che il potenziale coinvolgimento della Turchia nei BRICS e nell’ASEAN non è un’alternativa alla sua appartenenza alla NATO, ha riferito la TASR, secondo quanto riportato dalla Reuters.

ONU impotente

La Turchia ha ripetutamente condannato l’offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza e, più recentemente, ha fortemente criticato le azioni del governo di Benjamin Netanyahu nel caso degli attacchi in Libano. Secondo Erdogan, Israele sta cercando di estendere la guerra dalla Striscia di Gaza ad altre parti della regione. Il Presidente turco ha dichiarato che le Nazioni Unite sono impotenti in questo caso.

“Se il mondo rimane in silenzio e i Paesi occidentali forniscono sostegno alla leadership israeliana sotto forma di armi, questi massacri purtroppo continueranno. Lo abbiamo sottolineato nei nostri incontri”, ha dichiarato prima di lasciare l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Riguardo alle prossime elezioni presidenziali statunitensi di novembre, Erdogan ha sottolineato che in passato Ankara è stata delusa sia dai presidenti repubblicani che da quelli democratici. Pertanto, ritiene che le relazioni con gli Stati Uniti miglioreranno.

Elezioni americane e sanzioni alla Turchia

Alle elezioni statunitensi si affronteranno il repubblicano Donald Trump e la democratica Kamala Harris, attuale vicepresidente. Trump ha imposto sanzioni alla Turchia durante la sua presidenza per l’acquisto di attrezzature di difesa russe, ricorda Reuters.

Erdogan ha recentemente dichiarato che la Turchia è interessata ad approfondire le relazioni con il gruppo BRICS, l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) e l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) in futuro. Ciò ha sollevato negli Stati Uniti e in Europa il timore che Ankara si stia allontanando dal suo orientamento geopolitico tradizionalmente occidentale, sebbene il Paese abbia ripetutamente smentito questa ipotesi.

Tuttavia, secondo Erdogan, la Turchia, che è anche candidata all’adesione all’Unione Europea, non può determinare il proprio futuro sulla base di un processo di adesione all’UE in fase di stallo e deve approfondire le proprie relazioni con tutti gli attori e le regioni. “L’adesione a queste strutture non significa che lasceremo la NATO”, ha concluso il presidente turco.

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