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Gli attacchi dell’esercito israeliano causano 558 morti e 1.835 feriti

I residenti dei villaggi dove il movimento militante Hezbollah deposita le sue armi sono stati avvertiti che gli attacchi aerei continueranno.

Gli attacchi aerei condotti dall’esercito israeliano da lunedì mattina hanno provocato finora 558 morti e 1.835 feriti, ha riferito martedì il ministro della Sanità libanese Firas Abiad. Tra le vittime ci sono 50 bambini, riferisce la TASR, citando l’AFP.

Nel frattempo, l’esercito israeliano ha annunciato martedì a mezzogiorno di aver terminato una seconda ondata di attacchi aerei sul Libano. Allo stesso tempo, però, ha avvertito i residenti dei villaggi dove il movimento militante Hezbollah deposita le sue armi che gli attacchi aerei continueranno, come ha riferito il sito web Times of Israel (TOI).

Appello dell’esercito israeliano

Un portavoce dell’esercito israeliano, comunicando in arabo, in uno status sulla rete X, ha invitato i residenti libanesi che vivono o si trovano vicino o direttamente all’interno di strutture utilizzate da Hezbollah per immagazzinare armi ad andarsene immediatamente, ad almeno un chilometro di distanza. “Chiunque si trovi nei pressi delle strutture di Hezbollah si sta mettendo in pericolo”, ha sottolineato il portavoce Avishai Adrai.

L’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito obiettivi nella Valle della Bikaa e nel sud del Paese nell’ambito di una seconda ondata di attacchi aerei in Libano, mirando a edifici in cui Hezbollah immagazzinava armi, sale di comando e altre infrastrutture. Gli attacchi erano diretti a edifici in cui Hezbollah immagazzinava armi, sale di comando e altre infrastrutture.

Esplosioni secondarie

L’esercito ha avvertito che nei filmati successivi agli attacchi si potevano vedere esplosioni secondarie, il che, secondo l’esercito, “indica che molte armi erano conservate negli edifici”.

Una fonte statunitense senza nome ha dichiarato alla CNN che gli attacchi aerei dell’esercito israeliano in Libano hanno indebolito significativamente Hezbollah, riportandolo allo stato in cui si trovava 20 anni fa. La fonte ha aggiunto che, nonostante ciò, gli Stati Uniti stanno ancora lavorando per convincere Israele a non aggravare ulteriormente la situazione.

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Luca

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