I prezzi degli affitti sono diminuiti dello 0,9% nel terzo trimestre nelle città catalane dove sono regolamentati da marzo di quest’anno. Lo dimostrano i dati ufficiali pubblicati mercoledì dalla Generalitat attraverso il registro delle cauzioni dell’Istituto catalano del territorio (Incasol). Tra luglio e settembre, ovvero l’intero secondo trimestre con la regolamentazione in vigore, il prezzo è sceso su base annua nell’insieme delle zone regolamentate della Catalogna dell’1,1% (la media è di 839,6 euro), mentre nei comuni in cui è in vigore la regolamentazione non applicata, la variazione è stata al rialzo, con un aumento del prezzo del 6,1%. A Barcellona il prezzo medio si è attestato a 1.133 euro, il 3,2% in più rispetto a un anno fa, ma in leggero aumento rispetto all’ultimo trimestre.
Questi dati seguono quelli pubblicati in ottobre, relativi al secondo trimestre, che indicavano che la regolamentazione degli affitti in Catalogna ha ridotto i prezzi ma ha fatto crollare il numero dei contratti. Nei 140 comuni che dichiarano di avere un mercato residenziale teso, dove i prezzi sono limitati, sono diminuiti del 17,2% (24.543 nuovi contratti). Sono i primi dati attesi per il secondo trimestre di quest’anno (aprile, maggio e giugno), il primo completo dopo la regolamentazione degli affitti comunitari. I numeri, rispetto al primo trimestre, hanno mostrato, come adesso, le differenze tra aree non regolamentate e aree regolamentate.
La Generalitat sottolinea questo mercoledì che i dati pubblicati corrispondono solo ai primi 140 comuni dichiarati zone di mercato tese. Non comprendono ancora i 131 recentemente dichiarati dal Governo, dove non sono stati ancora regolamentati per un intero trimestre.