Gilmar Mendes non esclude nuove accuse nell’inchiesta del PF su un presunto tentativo di colpo di stato
Per il ministro della STF la conclusione del rapporto della polizia federale è la prova che “la democrazia si è dimostrata resiliente e solida”
Il ministro Gilmar Mendesdel Tribunale federale (STF), non esclude nuove incriminazioni nell’inchiesta della Polizia federale (PF) su un tentativo di colpo di stato dopo le elezioni del 2022. Per il decano del Tribunale, nuovi sviluppi sono possibili con la fase di udienza dei 37 incriminati dalla corporazione l’ultimo giorno 21, compreso l’ex presidente Jair Bolsonaro (PL).
“Arriveranno sicuramente nuove informazioni”, ha affermato Gilmar durante un panel al Forum di integrazione europea del Brasile (Fibe), in Portogallo. “Quello che si dice è che questo rapporto è stato un po’ ritardato a causa delle ultime informazioni raccolte, quindi è possibile che ci siano ancora degli sviluppi”, ha affermato il ministro. Gilmar ha definito “estremamente gravi” i fatti scoperti dal PF.
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Per Gilmar Mendes, la conclusione del rapporto della Polizia federale è la prova che “la democrazia si è dimostrata resiliente, solida”. “Ci sono state risposte e siamo nel bel mezzo di questo processo. Stiamo chiudendo una parte delle indagini”, ha affermato il magistrato. Il rapporto finale del PF sul tentativo di colpo di stato coinvolge Jair Bolsonaro, stretti alleati dell’ex presidente e personale militare di alto rango. Il documento contiene 884 documenti ed è stato declassificato martedì 26 da Alexandre de Moraes, relatore del caso presso la STF. Il caso è ora presso la Procura generale, che potrà o meno presentare una denuncia o addirittura chiedere nuovi passi .
Gilmar era favorevole a porre il veto alla partecipazione del personale militare alla politica. Il ministro ha escluso la possibilità di un colpo di stato nel Paese, ma ha suggerito l’adozione di “riforme” per evitare “le possibilità che gli abbiamo dato”. Il decano ha citato come esempio la “militarizzazione dell’amministrazione”. Alla Camera, una proposta di emendamento alla Costituzione (PEC) elaborata dall’ex deputato federale Perpétua Almeida (PCdoB-AC) vieta la partecipazione del personale militare attivo a incarichi di amministrazione civile.
L’ex parlamentare è attualmente direttore dell’Agenzia brasiliana per lo sviluppo industriale (ABDI). Il testo attende il parere del relatore Paulo Bilynskyj (PL-SP), scelto questa settimana dalla presidenza del collegiato per analizzare la proposta. Un testo simile è stato presentato al Senato da Jacques Wagner (PT-BA). La proposta dell’ex ministro prevede che, per candidarsi a una carica elettiva, il personale militare attivo debba migrare nella riserva non retribuita. Il progetto è già stato approvato dal CCJ della Camera ed è in attesa dell’esame della plenaria.
*Con informazioni fornite da Estadão Conteúdo
Inserito da Carolina Ferreira