Il vertice del G20 non avrà effetti diretti né sull’economia brasiliana né su quella globale, ma le discussioni sollevate durante l’evento potrebbero influenzare la definizione delle politiche economiche a lungo termine, affermano gli economisti intervistati da CNN.
Quest’anno, presiedendo il G20, il Brasile coordinerà le discussioni su temi importanti per l’economia globale, come la tassazione delle grandi fortune, la digitalizzazione dei governi e l’espansione dell’offerta di credito nelle organizzazioni internazionali.
Il Summit che riunisce le venti maggiori economie del mondo si svolgerà dal 18 al 19 novembre, a Rio de Janeiro.
In totale, ci saranno 271 attività tra dibattiti, conversazioni e tavoli tematici organizzati da movimenti sociali, gruppi di impegno, organizzazioni internazionali, consigli, università, governi, settore privato, tra gli altri, dal Brasile e dall’estero.
Mauro Rochlin, economista della Fundação Getulio Vargas (FGV), afferma che il vertice non avrà effetti diretti o a breve termine sull’economia, nonostante affronti temi importanti per la formulazione delle politiche pubbliche.
“Non vedremo sviluppi nel mercato del lavoro, nel PIL o nell’inflazione. Le discussioni riguardano le agende definite dalla presidenza e come possono essere attuate per aiutare l’economia globale”, spiega.
L’economista sottolinea che i dibattiti dell’evento dovrebbero portare alla cooperazione per promuovere lo sviluppo paritario tra i paesi sviluppati ed emergenti.
“L’impatto rilevante dell’evento si farà sentire solo nel medio-lungo periodo”, sottolinea.
Henrique Dau, direttore esecutivo dell’Istituto di economia Fernand Braudel, afferma che gli effetti economici si faranno sentire solo se ci sarà cooperazione e impegno da parte dei membri del vertice nei dibattiti e nelle loro conclusioni.
“Inizialmente si trattava di un incontro per discutere di investimenti e sforzi nell’economia, compresi gli accordi commerciali, e alla fine ha aggiunto agende sociali. L’emergere di leader che mettono in discussione questo modello di cooperazione significa che l’esito del vertice dipende dall’impegno”, spiega.
Il direttore esecutivo ritiene che in questo vertice del G20 le discussioni volte a scoraggiare il protezionismo siano al centro dell’attenzione.
Carlos Primo Braga, professore associato alla Fundação Dom Cabral (FDC), aggiunge che l’evento, così come l’agenda definita dalla presidenza brasiliana, si concentra sulla promozione di una maggiore partecipazione del governo agli sviluppi della governance globale.
Secondo lui, questo posizionamento mira ad una maggiore partecipazione negli organismi mondiali e riflette la ricerca di cambiamenti nella struttura di distribuzione del potere economico.
“Un esempio è la ricerca di una maggiore rappresentanza in termini di quote, sia nella Banca mondiale che nel Fondo monetario internazionale, che sono tipicamente argomenti su cui la presidenza è molto disposta a discutere”, spiega.
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