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Flávio Dino stanzia 370 milioni di R$ in emendamenti sanitari



La Procura Generale (AGU) ha sottolineato, in un parere, che il governo avrà bisogno di ulteriori 2,1 miliardi di R$ per adempiere a tale obbligo nel 2024. Di questi, 330 milioni di R$ proverrebbero da emendamenti della Camera e 40 milioni di R$ da Emendamenti del Senato.

Nella decisione di martedì, il ministro ha risposto alla richiesta dell’AGU, che rappresenta l’Esecutivo.

“Alla luce dei dati presentati dall’Esecutivo, il proseguimento dell’esecuzione degli ‘emendamenti della commissione’ appare opportuno e necessario, con l’unico scopo di consentire il raggiungimento del livello minimo costituzionale di spesa sanitaria”, ha scritto Dino.

La Costituzione federale impone al governo di destinare il 15% delle entrate correnti nette alle spese sanitarie, compresi servizi come esami, interventi chirurgici, costruzione di unità sanitarie, remunerazione dei professionisti e sostegno a Stati e comuni.

Preoccupazione per la dipendenza dagli emendamenti

Secondo Flávio Dino, la situazione mostra che il bilancio sanitario dipende dalle risorse provenienti dagli emendamenti parlamentari, che, secondo lui, non sono integrati nella pianificazione strategica del Sistema Sanitario Unificato (SUS). Dino ha sottolineato che tali emendamenti tendono ad essere frammentari e spesso non tengono conto degli indicatori di sanità pubblica, oltre ad essere associati a casi di improbabilità amministrativa individuati o oggetto di indagine.

Gli emendamenti parlamentari corrispondono a una parte del budget stanziato per progetti indicati da deputati e senatori, generalmente per le loro basi elettorali, con esecuzione sotto la responsabilità del governo federale.

Nella decisione, il ministro ha stabilito che le commissioni Sanità della Camera dei Deputati e del Senato federale debbano ratificare gli emendamenti entro il 31 marzo 2025, compreso il nome dei parlamentari responsabili degli emendamenti. Se ciò non avviene, le modifiche verranno automaticamente bloccate. Inoltre, il ministro ha deciso che, fino alla nomina dei responsabili delle nomine, non potrà essere compiuto alcun atto esecutivo oltre l’impegno.

In relazione agli emendamenti già impegnati, Dino ha dichiarato nulle tutte le lettere che autorizzavano emendamenti per 4,2 miliardi di real dalla Camera e 2,5 miliardi di real dal Senato, indipendentemente dalla data in cui gli importi sono stati impegnati. “Qualsiasi impegno di ‘emendamento della commissione’ menzionato in questi documenti è considerato non valido, indipendentemente da quando è stato attuato”, ha affermato il ministro nella decisione.

Il chiarimento è una risposta a una domanda dell’AGU. Dino ha inoltre sottolineato che il governo potrà dare esecuzione solo al valore degli emendamenti che raggiungano “solo e soltanto” il valore necessario per rispettare il minimo sanitario costituzionale. Chiede inoltre che, se possibile, venga mantenuta la “consueta proporzione” tra gli emendamenti della Camera e del Senato.

Dino aveva sospeso il pagamento per gli emendamenti della commissione fino a quando il Congresso non avesse accolto una serie di richieste, la principale delle quali era l’identificazione dei parlamentari responsabili di ciascun emendamento.



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