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Famiglia accusata di molestie a Moraes a Roma chiede la ritrattazione alla STF – 28/11/2024 – Power


La famiglia è sospettata di aver molestato il ministro STF (Supremo Tribunale Federale) Alessandro di Moraes e famiglia all’aeroporto Roma inviato alla Corte Suprema ha espresso l’intenzione di ritrattare con l’obiettivo di porre fine al procedimento giudiziario.

Nel documento inviato alla STF, firmato il 18, Roberto Mantovani Filho, Andreia Munarão e Alex Zanata Bignotto hanno chiesto la presenza di Alexandre de Moraes e della sua famiglia per presentare delle scuse formali.

I tre sono stati denunciati con l’accusa di ingiuria e calunnia. Mantovani fu accusato anche di diffamazione reale.

Se il ministro accoglierà la richiesta formale di ritrattazione, il procedimento penale potrà essere chiuso: i tre imputati stanno cercando di eliminare ogni punizione prevista dalla legge.

La difesa dell’imputato ha tentato l’accesso per estrarre una copia delle immagini catturato all’aeroporto internazionale di Roma. L’OAB si è addirittura dichiarata favorevole a fornire “tutte le copie necessarie per l’esercizio professionale”.

Il ministro I giorni di Toffolirelatore del caso, ha dichiarato in agosto che la difesa dell’imputato ha provato a rimettere in discussione la questione “che è già stata decisa e confermata”.

Toffoli ha tolto la riservatezza al processo nell’ottobre 2023, ma le immagini della confusione non sono state diffuse.

All’epoca, il ministro disse che il video mostrava persone non coinvolte nel caso, compresi minorenni. “Nessuna relazione con il fatto indagato, pertanto, i loro diritti all’immagine e alla privacy devono essere preservati”.

Il caso risale al luglio 2023. I tre imputati furono avvicinati dal PF non appena sbarcati in Brasile e giorni dopo furono perquisiti, su ordine dell’allora presidente della Corte Suprema, Rosa Weber.

UN Polizia federale ha cambiato la sua interpretazione in relazione alla prima relazione sul caso. Inizialmente, nel febbraio di quest’anno, il delegato Hiroshi de Araújo Sakaki, allora responsabile del caso, chiuse le indagini e concluse che Mantovani aveva commesso il reato di vero e proprio insulto contro il figlio di Moraes.

Il capo della polizia, però, non ha rinviato a giudizio l’imprenditore, cioè non gli ha attribuito formalmente il delitto. La tesi dell’investigatore era che ci sarebbe stata un’istruzione normativa della PF che vietasse l’incriminazione per un reato di minore potenziale offensivo, con una pena massima di due anni.

L’ufficiale di polizia ha inoltre sostenuto la necessità dell’extraterritorialità del diritto penale, vale a dire che la legge brasiliana si applichi agli episodi accaduti all’estero. Per questo il reato dovrebbe essere “inserito tra quelli per i quali la legge brasiliana autorizza l’estradizione”, cosa che non è il caso della vera e propria offesa.

Più tardi, a PGR (La Procura Generale) si è pronunciata contro l’intesa del delegato. Il ministro Dias Toffoli ha poi ordinato al PF di proseguire le indagini.

Il caso era sotto la responsabilità del delegato Thiago Severo de Rezende, della direzione dei servizi segreti della polizia, che ha cambiato posizione rispetto al suo predecessore. Il trio è stato incriminato dal Pubblico Ministero a luglio.



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