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Eurolega: il Bayern chiude il Barça dal perimetro | Pallacanestro | Sport



Questo Barça si vanta di essere una squadra che gioca a pieno ritmo, a Polizia e ladri In ogni regola, prendimi se puoi. Palla che si mette in gioco, corsa che ti colpisce. E sopportare il suo tipo, il suo fisico, non è facile, tanto meno il punteggio. Ma il Bayern, molto tedesco, carrozzeria diesel con turbo incorporato, ha alzato la posta, un oltraggio alle muse, un affronto cestistico. Più che altro perché all’equazione delle gambe ha aggiunto un polso, un diamante dal perimetro – con Obst e le sue 10 triple davanti – che ha finito per far soffocare il Barça. Sconfitta che spiega come i blaugrana siano in crisi, visto che suggeriva tanto ma da tempo offre poco.

Sebbene entrambe le squadre si siano presentate in smoking, con un gioco allegro e ipersonico, oltre a canestri deliziosi – un rovescio di Brooker o anche un vicolo ops i suoi, un tiro dalla media distanza di Vesely, una danza sotto canestro di Parker… – Il Bayern ha presto spiegato di avere le mani pronte, a suo agio con il tiro da esterno in faccia alla tiepida difesa del Barça. Uno, due, tre… e fino a sei triple la squadra tedesca contava per conquistare il primo quarto (28-21), Obst e Weiler-Babb come cecchini, per lo sgomento di un Barça che rivendicava la sua Terremoto di Chicho particolare. Ma Punter, che non è stato dolce questo mese, non ha ottenuto ciò che voleva. Tante riprese e poco successo, più rumore che niente. Un difetto troppo grottesco per la squadra del Pañarroya, che senza lo slancio offensivo del suo pilastro, per il libero arbitrio che permette e incoraggia, resta a metà strada.

È lì che il Bayern ha provato a spezzarlo nel secondo atto, guidato da Edwards (parte inferiore del corpo esplosiva e vita da ballerino) e ancora espressivo dalla periferia, tenace Obst e Weiler-Babb con i loro dardi sul bersaglio. Parker, sempre Parker, ha provato a rispondere con la sua pallacanestro tanto plastica quanto efficace, accompagnata dai punti di Willy Hernangómez. Ma era poco per un Bayern che giocava al galoppo, generoso in ritiro e felice nelle transizioni, a suo agio con la tripla -9 su 18 nel primo tempo-, un Sansone con la palla arancione (48-38) che stravolgeva un rivale durante l’intervallo. E Obst mancava.

“Dobbiamo migliorare la nostra difesa, soprattutto nei tiri da tre punti”, ha riassunto laconicamente e con uno sguardo sobrio Peñarroya prima che la palla rimbalzasse di nuovo. Ma non c’è stato alcun sollievo per Obst, che ha afferrato la palla, si è spinto con le gambe e ha effettuato altri tre tiri dal perimetro. I colpi più indigesti per il Barça, che ancora non riesce a trovare Punter e che finisce per capire che tutti i palloni dovevano passare per le mani di Parker, l’unico con la spia regolata, capace di rendere semplice il complicato, nove punti. di fila. Ma non puoi battere il mondo, tanto meno se Obst è dalla tua parte, dato che ha aggiunto altre tre triple per arrivare a dieci – il suo record personale era sette, in un duello l’anno scorso – per arrivare all’epilogo con tutto fatto.

Los 11 chofs I 16 tentativi di Obst hanno superato il record in Eurolega di Andrew Goudelock, che ne aveva segnati 10 con il Fenerbahçe nel 2014 contro il Bayern (10 su 13), lo stesso di Shane Larkin due volte con l’Efes. Dietro, a nove, Saulius Stombergas (nel 2001 con il Tau), Thomas Kelati (nel 2009 con l’Unicaja) e Mirza Teletovic (nel 2010 con Caja Laboral). È stato anche il miglior record del Bayern con 20 triple in un duello, dietro, però, alle 24 del Fenerbahçe della stagione precedente contro il Valencia Basket. Una festa da periferia che ha lasciato il Barcellona intontito, già con le spalle cadenti nell’ultimo quarto, quando Edwards ha messo il dito sul punto dolente. Tanto che i blaugrana perdono 22 punti, la peggiore sconfitta stagionale che ricorda tempi passati. Quelli che hanno lasciato la squadra in bianco, quelli che sembravano dimenticati. Colpa, soprattutto, dell’Obst.



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