“Era una situazione grave, le sue condizioni erano gravissime, ovviamente richiedevano cure d’urgenza. Ma sì, c’era il rischio che accadesse il peggio”, ha detto il medico in un’intervista a TVGlobo questa domenica (15).
Roberto Kalil Filho ha ricordato l’arrivo di Lula a San Paolo lunedì sera (9), dopo aver avvertito disagio durante il giorno ed essere stato sottoposto ad accertamenti presso l’ospedale di Brasilia. Vista la gravità della situazione, il medico ha chiesto che fosse trasferito nella capitale San Paolo.
“Ovviamente c’è sempre l’angoscia su come arriverà il paziente. Non ha nemmeno aperto la porta dell’aereo e io già mi sono buttato dentro, sono salito velocemente sull’aereo, e lui [Lula] È venuto ad accogliermi. È venuto in piedi, camminando”, ha detto vedendo la situazione del presidente.
Il medico ha detto che Lula è stato portato in ambulanza all’ospedale e direttamente al centro chirurgico, dove l’équipe del neurochirurgo Marcos Stavale lo aspettava per eseguire il primo intervento, per fermare l’emorragia cerebrale.
Nonostante abbia drenato tutto l’ematoma che si è formato nel cranio ed effettuato un nuovo intervento per evitare ulteriori emorragie, Lula avrà comunque tempi di recupero senza troppi sforzi. Gli è vietato l’esercizio fisico e le lunghe passeggiate, solo brevi passeggiate.
“Se tutto andrà bene, è autorizzato a tornare a Brasilia, dove potrà riprendere le sue normali attività, con alcune restrizioni, come evitare l’esercizio fisico intenso”, ha aggiunto Kalil.
Roberto Kalil Filho ha inoltre precisato che Lula è stato dimesso dall’ospedale, ma non dal punto di vista medico, e che c’è ancora preoccupazione per la guarigione del presidente nei prossimi 45-60 giorni, periodo previsto per la guarigione delle incisioni praticate nel cranio per il drenaggio. di sangue accumulato.
La partenza del presidente dal ricovero è avvenuta prima del previsto, poiché avrebbe dovuto lasciare l’ospedale questo lunedì (16) o martedì (17).