La legge 15.069 del 2024, che istituisce la Politica Nazionale di Assistenza e che è stata approvata dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) lunedì scorso (23), è entrata in vigore questo martedì (24).
Tra le misure previste dalla legge, pubblicata questo martedì sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione (DOU), c’è l’elaborazione di un piano nazionale con azioni, obiettivi, indicatori, strumenti, periodi di validità e revisione, organismi ed enti responsabili .
La responsabilità dell’assistenza sarà condivisa tra lo Stato, le famiglie, il settore privato e la società civile. L’obiettivo è creare una rete di sostegno più solida ed efficace nel Paese, che garantisca che nessun gruppo sociale sia gravato di responsabilità assistenziali.
La politica dà priorità ai bambini, agli adolescenti, agli anziani e alle persone con disabilità come beneficiari delle attività di assistenza. Esiste anche la possibilità di ampliare gradualmente il pubblico prioritario della politica, a seconda delle nuove richieste.
“Lo Stato si prenderà cura di queste persone e rimuoverà l’invisibilità sia della persona che ha bisogno di cure che delle persone di cui si prende cura. Questi soldi sono un investimento nella qualità della vita delle persone che hanno lavorato tanto, che hanno dedicato tanto tempo alla costruzione di questo Brasile”, ha detto Lula in un video pubblicato lunedì sui suoi social network, dopo aver sancito la legge.
Il testo garantisce inoltre la priorità alla promozione del lavoro dignitoso a coloro che lavorano, retribuiti, con la cura di altre persone, il che include la lotta alla precarietà e l’attuazione di politiche che garantiscano salari equi, diritti lavorativi adeguati e condizioni di lavoro sicure.
L’idea è anche quella di trasformare la percezione e l’organizzazione dell’assistenza nella società, con l’obiettivo di garantire che le responsabilità siano distribuite più equamente tra uomini e donne.
Secondo i dati del 2022 dell’Istituto brasiliano di geografia e statistica (IBGE), le donne trascorrono il doppio del tempo a prendersi cura degli altri rispetto agli uomini.
Per coloro che necessitano di cure, la legge cerca, secondo il governo federale, di promuovere “l’inclusione e l’equità, garantendo che tutti abbiano accesso alle cure necessarie, indipendentemente dalla loro situazione socioeconomica, sesso, razza o condizione fisica”.