Elezioni USA 2024: il Washington Post non appoggerà alcun candidato alle elezioni presidenziali
200 mila persone hanno già cancellato l’abbonamento.
Il proprietario del Washington Post (WP) Jeff Bezos ha difeso lunedì la decisione del giornale di non appoggiare la democratica Kamala Harris o il repubblicano Donald Trump nelle prossime elezioni politiche. Stava reagendo alla cancellazione di massa degli abbonamenti digitali, a cui hanno aderito più di 200mila persone. TASR ne dà notizia sulla base del rapporto di Reuters.
Secondo il miliardario Bezos, “la maggior parte delle persone crede che i media siano di parte” e che il Washington Post e gli altri giornali debbano aumentare la loro credibilità. Il proprietario del giornale ha anche sottolineato che nessuno dei due candidati è stato informato o consultato prima della decisione e che non c’è stata “nessuna contropartita”. Ha inoltre escluso qualsiasi collegamento tra la decisione e l’incontro di Donald Trump con l’amministratore delegato della società Blue Origin di Bezos, avvenuto lo stesso giorno dell’annuncio di WP.
Bezos: l’appoggio crea un’impressione di parzialità
“L’appoggio del Presidente non influenzerà in alcun modo l’esito delle elezioni”, ha scritto Bezos in un comunicato. “Ciò che l’appoggio del presidente fa è creare l’impressione di parzialità e di mancanza di indipendenza. Porre fine a questa situazione è una decisione fondamentale ed è la decisione giusta”, ha aggiunto.
Circa l’otto per cento dei 2,5 milioni di abbonati al giornale ha disdetto l’abbonamento, secondo la NPR, un’organizzazione mediatica indipendente senza scopo di lucro.
Si tratta di un ritorno “alle nostre radici di non sostegno ai candidati presidenziali”, ha dichiarato l’amministratore delegato di WP William Lewis. Ha dichiarato che il giornale non raccomanderà nessuno dei candidati alle elezioni future per gli anni a venire.
Il WP ha espresso il proprio sostegno a uno dei due principali candidati alle presidenziali dal 1976, quando appoggiò Jimmy Carter. La decisione fa seguito ai disordini in corso al Los Angeles Times, dove la scorsa settimana il capo del comitato editoriale e due redattori si sono dimessi per protestare contro la decisione del proprietario del giornale di impedire il previsto appoggio presidenziale a Kamala Harris.