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Diventa obbligatorio l’esame per individuare malattie rare nei piedi dei neonati


L’esame clinico per identificare le malformazioni degli alluci tipiche della fibrodisplasia ossificante progressiva (FOP), nei neonati, diventa obbligatorio durante lo screening neonatale nelle reti sanitarie pubbliche e private coperte dal Sistema Sanitario Unificato (SUS).

Questo è quanto stabilisce la legge n. 15.094, sancita dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva questo giovedì (9), a Brasilia. Il testo era stato approvato dal Senato Federale alla fine del 2024.

La FOP, conosciuta anche come Miosite Ossificante Progressiva, è una malattia rara, con una causa genetica, incurabile e che colpisce una persona su due milioni.

Attualmente si stima che circa quattromila persone nel mondo convivano con questo problema. La condizione è caratterizzata dalla progressiva formazione di ossa nei muscoli, nei tendini, nei legamenti e in altri tessuti, limitando i movimenti e portando potenzialmente il paziente all’immobilità permanente.

Ossificazione

Il processo di ossificazione si manifesta generalmente nella prima infanzia (da 0 a 5 anni), influenzando i movimenti del collo, delle spalle e degli arti. I pazienti possono avere difficoltà a respirare, ad aprire la bocca e persino a mangiare.

Le persone con la FOP nascono con gli alluci bilateralmente malformati (alluce), e circa il 50% ha anche i pollici malformati. Questo è un segno importante della malattia e particolarmente utile quando si esamina il neonato.

Altri segni congeniti comprendono la malformazione della parte superiore della colonna vertebrale (vertebre cervicali) e un collo femorale anormalmente corto e spesso. La FOP non ha cura, cure multidisciplinari e alcuni farmaci sono offerti in modo completo e gratuito dal Sistema Sanitario Unificato (SUS) e possono alleviare segni, sintomi e infiammazioni.

Trattandosi di una malattia rara, l’assistenza specializzata per bambini e adolescenti con diagnosi di FOP viene fornita negli ospedali universitari o universitari, con trattamenti terapeutici o riabilitativi, a seconda delle esigenze di ciascun caso, compresi i Centri di riabilitazione specializzati, presenti in tutti gli stati.

Il trattamento attuale si basa sull’uso di corticosteroidi e antinfiammatori nella fase acuta della malattia, al fine di limitare il processo infiammatorio.

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