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Dino respinge la richiesta del Senato e mantiene il blocco sugli emendamenti – 30/12/2024 – Power


Il ministro di STF (Supremo Tribunale Federale) Flavio Dino negato questo lunedì (30) Richiesta del Senato e ha mantenuto il blocco di parte degli emendamenti parlamentari della commissione.

Pur sottolineando nella sua decisione che il Senato ha “un livello più elevato di trasparenza” riguardo agli emendamenti, il ministro ha affermato che, come hanno fatto i deputati, anche i senatori non hanno rispettato la legge nella gestione dei fondi.

Gli emendamenti – risorse miliardarie del Bilancio dell’Unione con destinazione definita da deputati e senatori federali – sono oggetto di recente scontro tra magistratura e legislatura dopo la decisione di Dino di bloccarne l’esecuzione.

Il ministro della STF ha concentrato la sua decisione sui cosiddetti emendamenti delle commissioni, i cui ricorsi in teoria dovrebbero essere decisi dai parlamentari che compongono gli organi tematici (commissioni Istruzione, Salute, Costituzione e Giustizia, tra molte altre) della Camera e del Senato.

Nonostante ciò, sia la Camera che il Senato cercano di convalidare l’esecuzione dei fondi solo attraverso l’approvazione dei leader dei partiti.

“Come impegnarsi [reservar a verba no Orçamento] un ‘emendamento della commissione’ la cui indicazione del beneficiario e dell’importo da trasferirgli non sono stati approvati dalla commissione? Questo controllo da parte della collegiata parlamentare non è un dettaglio da poco, come tutti i signori
i senatori sono uguali quando si tratta di emendamenti nel processo legislativo di bilancio”, ha scritto Dino nella decisione.

Il ministro ha ribadito che le decisioni precedenti sono interpretate nel senso che gli emendamenti della commissione non possono essere trasformati in “emendamenti dei leader del partito”. Come gli emendamenti della commissione del Senato, anche parte dei fondi indicati dalla Camera sono stati bloccati dal ministro.

Questo lunedì, l’AGU (Procura Generale dell’Unione) ha adottato un’interpretazione più restrittiva La decisione di Dino riguarda la Camera e dà mandato a tutti i ministeri di non portare avanti gli impegni della commissione emendamenti.

Il ministro della STF, adducendo la certezza del diritto, aveva autorizzato l’esecuzione di alcuni di essi, anche se, a suo avviso, persistevano il mancato rispetto delle leggi e la mancanza di trasparenza.

L’incertezza sull’attuazione degli emendamenti della Commissione, che ammontano a quasi 5 miliardi di real, ha generato una reazione dei parlamentari che ha portato ad un tentativo di accordo tra governo, STF e Congresso, in uno scenario ancora indefinito.

Gli emendamenti parlamentari rappresentano oggi il principale meccanismo d’azione di deputati e senatori e ne sono stati anche l’obiettivo numerosi sospetti di corruzione.

Dietro le quinte, i leader del partito affermano che esiste un’azione coordinata tra Dino, che era ministro di Lula, e il governo per ridurre in modo aggressivo il peso degli emendamenti parlamentari nella Finanziaria. Il ministro della STF ha anche ordinato un’indagine da parte della polizia federale.

Il Congresso è in pausa e riprenderà a lavorare solo a febbraio, quando potrebbero verificarsi ritorsioni con voti di interesse per il governo.



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Luca

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